
Nuova caserma a Colico, ma il possibile passaggio a Sondrio agita la Comunità montana
Si riaccende il dibattito sul futuro della nuova caserma di Colico, la cui costruzione terminerà entro fine anno. Il possibile passaggio del comune alla provincia di Sondrio solleva interrogativi
Colico
A fine dicembre finiranno i lavori di costruzione della nuova caserma di Colico di cui la Comunità montana è capofila dell’accordo con il comune a capolago e Dorio, Dervio, Sueglio e Valvarrone.
La possibilità che Colico possa passare in provincia di Sondrio ha aperto il dibattito in seno all’ente montano, sull’opportunità dell’investimento per il quale la Comunità è stata determinante: «Se cambia provincia. – il dubbio di Cesare Canepari del comune di Barzio – cambia il comando dei carabinieri. La proprietà potrà ancora avere voce in capitolo?».
Il presidente Fabio Canepari è attendista: «Si vedrà il risultato finale, siamo in attesa degli eventi però – la precisazioen – se Colico deciderà di andare con Sondrio, la caserma sarà sempre al servizio del territorio e dei comuni limitrofi. Il 90% del contributo di 3,7 milioni di euro l’hanno dato la Regione con 3 milioni di euro e Colico. Bisogna guardare al territorio, non al campanile, sotto l’aspetto della sicurezza. Colico può restare nella nostra Comunità montana con l’autorizzazione della Regione».
Antonio Pasquini, sindaco di Casargo e consigliere provinciale vede il problema sotto un altro aspetto, premettendo che il Governo, non avendo fatto ricorso sulla decisione della Regione, sancisce che si può fare il referendum.
«Un comitato ha diramato il dato della raccolta firme (pro Lecco, Ndr), l’altro no. La presenza della Comunità montana è stata importante – evidenzia – perché ha permesso di avere il finanziamento al 90% dalla Regione, contro il solo 50% che altrimenti poteva avere il comune di Colico. È tutto d discutere invece a livello di comando dei carabinieri. Una riflessione deve essere fatta e speriamo che Colico resti in provincia di Lecco».
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