Rifugi, la riapertura

resta un rebus

Il giorno “X” è il 1° giugno, ma i gestori denunciano

«Non ci sono certezze e il tempo ormai stringe»

Valsassina

Sembra lontano il 1° giugno, data di probabile riapertura dei rifugi; ma in realtà non lo è così tanto per chi dovrà far fronte alle disposizioni sanitarie imposte per il Covid-19 e deve attrezzarsi.

«Non si sa nulla di preciso», è ciò che tutti ripetono con giustificata inquietudine, con l’attesa di avere conferma anche della data.

«Noi per logica rientriamo nel settore dei bar e ristoranti. - spiega Anna Bortoletto, rifugista alla Grassi e rappresentante del colleghi della provincia di Lecco – Stiamo cercando di capire con esattezza quali azioni dovremo mettere in atto. Ci vorranno mascherina, guanti, gel, la separazione dei tavoli, certo... ma nessuno sa ancora nulla. Per i rifugi della nostra provincia, che sono a quota media, c’è la possibilità di utilizzare spazi esterni per mangiare. Qualcuno li predisporrà coperti, però per altri sarà un problema».

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