Lecco, controtendenza: i grandi Comuni al centrosinistra

Gli esiti della tornata amministrativa spostano gli equilibri politici in favore di Pd e alleati

Quattro a zero per il centrosinistra. Una tornata di amministrative in cui votano 49 comuni su 84 non poteva non avere delle conseguenze sul sistema politico della provincia di Lecco. I risultati emersi nel pomeriggio di ieri, però, delineano qualcosa di simile a un terremoto. Il campo progressista, infatti, ha conquistato tutti i quattro comuni più popolosi al voto. La vittoria più netta è arrivata nel più grande dei quattro paesi, ovvero Merate. Mattia Salvioni, ex segretario della sezione locale del Partito Democratico, ha staccato Massimo Panzeri, ex sindaco leghista in corsa per la riconferma, di quasi 2mila voti. Nemmeno la somma tra i voti di Panzeri, fermo a 2198, e i consensi di Dario Perego, l’altro candidato di centrodestra terzo a 1460, eguaglia o supera il risultato di Viviamo Merate. Questo, a fronte di un’affluenza del 64,55%, rende evidente la voglia di cambiamento diffusa nel secondo comune più popoloso della provincia.

Quattro a zero per il centrosinistra. Una tornata di amministrative in cui votano 49 comuni su 84 non poteva non avere delle conseguenze sul sistema politico della provincia di Lecco.

I risultati emersi nel pomeriggio di ieri, però, delineano qualcosa di simile a un terremoto. Il campo progressista, infatti, ha conquistato tutti i quattro comuni più popolosi al voto.

La vittoria più netta è arrivata nel più grande dei quattro paesi, ovvero Merate. Mattia Salvioni, ex segretario della sezione locale del Partito Democratico, ha staccato Massimo Panzeri, ex sindaco leghista in corsa per la riconferma, di quasi 2mila voti. Nemmeno la somma tra i voti di Panzeri, fermo a 2198, e i consensi di Dario Perego, l’altro candidato di centrodestra terzo a 1460, eguaglia o supera il risultato di Viviamo Merate. Questo, a fronte di un’affluenza del 64,55%, rende evidente la voglia di cambiamento diffusa nel secondo comune più popoloso della provincia.

Duelli elettorali

Alla vittoria di Salvioni si affianca la riconferma di Filippo Galbiati a Casatenovo e l’elezione di Cesare Colombo a Valmadrera. Due risultati non scontati. Nel primo caso, infatti, il primario dell’ospedale Niguarda, esponente della tradizione democristiana, aveva deciso di scendere nuovamente in campo dopo settimane in cui il centrosinistra aveva a lungo discusso sul suo successore senza trovare un’alternativa valida. Peraltro, l’opposizione si era unita intorno alla figura di Angelo Perego. Il risultato finale è stato 3818 a 2775 per Galbiati, con un’affluenza del 62,90%.

Percentuali simili anche a Valmadrera, altro comune governato fino ad ora da uno storico democristiano come l’ex senatore Antonio Rusconi. A differenza del collega casatese, Rusconi aveva deciso di non ricandidarsi lasciando spazio a Cesare Colombo, ex assessore all’urbanistica. Peraltro, a differenza di cinque anni fa l’opposizione di centrodestra si presentava unita intorno alla figura di Alessandro Leidi. Un elemento che rafforza la vittoria di Cesare Colombo in un’elezione a cui ha preso parte il 62,32% degli aventi diritto.

La grande sorpresa, però, è arrivata da Oggiono. Contro ogni pronostico, infatti, Chiara Narciso, sindaco di centrosinistra, ha ottenuto la riconferma contro Alessandro Negri, segretario provinciale di Fratelli d’Italia. Tra i due schieramenti c’è una differenza di otto voti e questo potrebbe aprire le porte ad una richiesta di riconteggio per un’elezione dove l’affluenza è stata del 65,02%.

Conseguenze politiche

Bisognerà attendere un po’ per capire l’impatto che questi risultati potranno avere sulle strutture di potere sovracomunale, dalla gestione delle partecipate al consiglio provinciale che sarà rinnovato a settembre. Di certo, la sconfitta del centrodestra potrebbe avere importanti ripercussioni visto anche il dualismo, nemmeno troppo sotterraneo, tra Lega e Fratelli d’Italia.

La conferma di Alessandra Hofmann a Monticello non può essere considerata un risultato sufficiente a compensare la perdita dei comuni più grandi, neanche se affiancata alla conferma di Roberto Azzoni ad Abbadia Lariana e alla vittoria di Simonetta Costantini a Lierna. Qualche ribaltone a favore del centrodestra sul territorio c’è. A Barzago, per esempio, Melissa Cereda sconfigge il candidato progressista Michele Bianco. Un risultato che non solo è più ascrivibile a questioni locali, come la scelta della maggioranza di non ricandidare l’ex sindaco Mirko Ceroli, ma è anche più che compensato dagli esiti di altri piccoli comuni. A Castello di Brianza, per esempio, Marco Formenti, figlio dell’ex consigliere regionale leghista Antonello Formenti, prende circa 300 voti in meno di Aldo Riva, al suo terzo mandato. A Valgreghentino, invece, i voti di scarto tra il vincitore Matteo Colombo e lo sconfitto Giuseppe Bonacina sono mille. Curiosità: sia a Castello di Brianza che a Valgreghentino tra i candidati della lista perdente c’era Stefano Simonetti, noto leghista nonché consigliere provinciale. Conferme, infine, per Paolo Lanfranchi a Dolzago, unico sindaco di Sinistra Italiana nel lecchese, e Giacomo Valsecchi a Suello.

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