Nameless a Lecco, Fratelli d’Italia: «Una opportunità, ma l’amministrazione
sia trasparente ed attenta al territorio»

Le domande in una nota del circolo lecchese del partito: «C’è un accordo economico tra Comune e organizzatori? Sono previsti contributi straordinari pubblici per sostenere l’evento, oppure no? E soprattutto: l’utilizzo del centro sportivo del Bione avverrà a titolo gratuito o oneroso?»

Lecco

Il Nameless Festival torna a casa. Con questa affermazione inizia una nota del circolo di Lecco di Fratelli d’Italia firmata dal segretario provinciale Alessandro Negri. «Dopo dodici anni di edizioni itineranti, da Barzio ad Annone Brianza - si legge nel comunicato -, l’evento musicale che ha saputo imporsi nel panorama europeo tornerà nel 2026 nell’area del Bione, proprio dove tutto era cominciato nel 2013. Una scelta accolta con entusiasmo dall’amministrazione comunale di Lecco, e che porta con sé tante aspettative, ma anche alcune domande. Parliamo di un appuntamento che, secondo le stime, potrà portare fino a 100 mila visitatori in città. Un’occasione importante per il turismo, per l’indotto economico e soprattutto per i giovani lecchesi, che potranno vivere sul proprio territorio un festival di livello internazionale, senza doversi spostare altrove. È giusto riconoscere il valore aggregativo dell’iniziativa e il lavoro svolto dagli organizzatori per costruire un evento sempre più professionale e partecipato. Proprio per questo - prosegue la nota di Fratelli d’Italia -, però, è necessario che l’amministrazione comunale affronti con la massima chiarezza e programmazione gli aspetti più delicati legati all’organizzazione. È stato predisposto un piano viabilistico efficace? Lecco già oggi soffre una mobilità complessa e non può permettersi di farsi trovare impreparata davanti all’arrivo di migliaia di persone. I parcheggi, i flussi di traffico, la sicurezza e i trasporti pubblici devono essere pianificati con attenzione, per evitare che un’opportunità diventi un problema. C’è un accordo economico tra Comune e organizzatori? Sono previsti contributi straordinari pubblici per sostenere l’evento, oppure no? E soprattutto: l’utilizzo del centro sportivo del Bione avverrà a titolo gratuito o oneroso? Se è prevista una concessione onerosa, a chi andranno le entrate: al Comune o al gestore privato? Infine, occorre garantire il rispetto delle esigenze delle società sportive che abitualmente utilizzano il Bione, anche nei giorni precedenti e successivi al Festival, quando l’area sarà occupata per l’allestimento e lo smantellamento delle strutture. Insomma, Nameless può essere un’opportunità vera per Lecco. Ma lo sarà solo se sapremo accompagnarla con trasparenza, visione e attenzione al territorio. Non serve ideologia né pregiudizio: servono risposte concrete, per far sì che questa scommessa diventi un successo condiviso».

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