Sondrio, alloggi e integrazione nell’ex orfanotrofio

Il progetto approvato da palazzo Pretorio. Dall’edificio di via Bassi, quattro unità per dodici posti Comune, Fondazione e Forme: un iter da 890mila euro

Nuova vita per l’ex orfanotrofio maschile di via Bassi a Sondrio, passi avanti per la riqualificazione dello stabile.

È stato approvato nei giorni scorsi dalla giunta di palazzo Pretorio il progetto esecutivo per la riqualificazione del fabbricato che un tempo accoglieva bambini e ragazzi con difficoltà familiari, redatto dall’architetto Massimo Palladini. Un’operazione da 890mila euro resa possibile grazie ai fondi del Pnrr (500mila euro sulla missione 5 “Inclusione e coesione”) e dai 390mila assicurati dalla Fondazione orfanotrofio maschile, che restituirà alla città gli spazi dello stabile sotto forma di housing temporaneo rispondendo così alla crescente emergenza abitativa, una delle esigenze maggiormente sentite negli ultimi anni. Altri 210 mila euro del Pnrr serviranno per la gestione.

L’iniziativa è frutto della collaborazione tra il Comune di Sondrio, la Fondazione orfanotrofio e la Cooperativa sociale Forme, insieme sia per l’esecuzione dei lavori che per la successiva gestione. Una rete locale che si pone l’obiettivo di potenziare la filiera dei servizi di accoglienza abitativa e di supporto all’autonomia di persone o nuclei familiari in stato di bisogno abitativo per favorire la loro integrazione nel contesto cittadino.

Il progetto prevede la realizzazione di quattro mini alloggi per 12 nuovi posti inseriti in un progetto che va oltre il bisogno abitativo ma si pone l’obiettivo di attivare un percorso di autonomia rafforzando le risorse personali di chi ne usufruirà. Da tempo in disuso, l’edificio di via Bassi, composto da tre piani più uno interrato, era stato costruito nel primo decennio del secolo scorso, mentre l’attigua cappella dell’Annunziata risale agli inizi del 1700. Per renderlo funzionale alla nuova destinazione, è stata prevista una diversa distribuzione interna degli spazi con la creazione di un nuovo corpo scale per garantire accessi indipendenti e un ascensore per i disabili.

Nello specifico, al piano interrato troveranno posto il locale tecnologico e la centrale termica, al piano terra due appartamenti, un bilocale e un trilocale, al primo piano un bilocale e al secondo un altro bilocale e un ufficio.

Ora che il progetto è stato approvato, come aveva dichiarato l’assessore ai Lavori pubblici Simone Del Marco, l’intento è di procedere con i successivi passaggi per arrivare in tempi brevi alla gara di appalto e all’affidamento dei lavori, dopo aver sottoscritto la convenzione con la Fondazione orfanotrofio che garantirà il comodato d’uso gratuito al Comune per vent’anni a fronte dell’investimento pubblico.

L’edificio è classificato di pregio architettonico e il progetto ha recepito le esigenze di funzionalità di unità abitative moderne nel rispetto degli elementi costruttivi originari ottenendo, su richiesta della Fondazione orfanotrofio, sia il parere favorevole da parte della Soprintendenza archeologica, belle arti e paesaggio per le province di Como, Lecco, Monza e Brianza, Pavia, Sondrio e Varese, sia quello della dalla Soprintendenza speciale per il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

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