Lecco: il futuro di Pescarenico tra verde pubblico ed edilizia convenzionata

Il piano prevede la riqualificazione di diverse aree, tra cui l’ex Icam e l’ex Enel, con un focus su alloggi per giovani lavoratori e studenti

Lecco

Verde e edilizia convenzionata: sono questi i due cardini intorno a cui si dovrebbe sviluppare il futuro del rione di Pescarenico, uno dei più storici e noti della città, secondo il nuovo Piano di Governo del Territorio del Comune di Lecco. Si tratta, è bene precisarlo, di uno scenario per ora del tutto ipotetico, la cui attuazione è resa complicata dal fatto che uno dei quattro ambiti di rigenerazione urbana su cui si dovrebbe articolare questa trasformazione coinvolge questioni di natura pubblica. Fino a quando non sarà possibile spostare la sede di Linee Lecco nell’ex cava lungo viale Valsugana, come previsto dall’amministrazione, e la caserma dei vigili del fuoco nella nuova struttura che dovrebbe nascere vicino al Bione, come previsto da anni, quel tratto di lungolago non potrà essere riqualificato.

Per quell’area, che nel complesso ha una superficie di 5645 metri quadri, il nuovo Piano di Governo del Territorio prevede la creazione di un’area verde in continuità con il lungolago e di un percorso ciclopedonale. In aggiunta, il 70% della superficie residenziale, che a sua volta dev’essere almeno il 70% di quella totale, dovrà essere destinato a servizi abitativi pubblici. Di questi, la metà dovrà essere di tipo Sas2, ossia edilizia convenzionata in locazione a canone concordato per almeno vent’anni, e l’altra metà di tipo Sap o Sae, ovvero alloggi a canone sociale o destinati a categorie particolarmente fragili.

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