
(ANSA) - ROMA, 06 MAG - Le foreste possono svolgere un ruolo strategico nel ridurre la diffusione delle microplastiche nelle acque dolci. È quanto emerge da uno studio di Enea e Arpae Emilia-Romagna, con il supporto di Romagna Acque, condotto nel bacino di Ridracoli (Forlì-Cesena), nel Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Qui la concentrazione di microplastiche (MP) è risultata tra le più basse d'Italia: appena 0,02-0,04 MP/mü contro le 13 MP/mü rilevate nei laghi di Bracciano e Trasimeno. I risultati sono stati presentati nell'ambito del progetto europeo Life Blue Lakes.
Secondo Patrizia Menegoni di Enea, il lago di Ridracoli rappresenta un "punto zero" per lo studio delle MP grazie alla qualità eccezionale delle sue acque e alla protezione offerta dalla fitta copertura forestale. Le foreste, infatti, agiscono come filtro naturale: le chiome degli alberi intercettano microplastiche trasportate dall'aria, in particolare fibre, che poi vengono bloccate nel suolo. A conferma, studi Enea-Sirf hanno rilevato la presenza di microplastiche nei pluviometri installati sugli alberi in Appennino, nonché sulla neve caduta sul Monte Terminillo. Il protocollo Blue Lakes, sviluppato da Enea e Legambiente, è il primo standard europeo per monitorare le microplastiche nelle acque dolci. (ANSA).
© RIPRODUZIONE RISERVATA