Allo studio le proposte per il successore dell'acceleratore Lhc

E' in corso l' esame delle proposte per il successore dell' acceleratore di particelle più grande del mondo , il Large Hadron Collider (Lhc) del Cern di Ginevra, al quale l'Italia partecipa con l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. L'Lhc, ora pienamente operativo, dovrebbe andare in pensione nel 2041 e a partire dal 2026 è previsto un ulteriore potenziamento che lo terrà fermo per circa 3 anni . Il mondo della fisica europea sta perciò guardando al suo possibile successore , esaminando le diverse proposte sul tavolo . L'occasione per un confronto è l'incontro europeo sulla fisica delle particelle organizzato a Venezia dall'Infn con il supporto del Cern di Ginevra.

"Ci sono una serie di possibili opzioni - dice all'ANSA Gianluigi Arduini, fisico del Cern e coordinatore del gruppo incaricato a vagliare le proposte e - il Future Circular Collider è tra le più promettenti . È una macchina di circa 90 chilometri di circonferenza che avrebbe due fasi successive: una iniziale relativa alla seconda metà del secolo, nella quale si farebbero collidere elettroni e positroni, le loro antiparticelle; un'altra fase dove la macchina diventerebbe un collisore protone-protone. Questa seconda fase - continua Arduini - vedrebbe la luce intorno al 2070, quindi stiamo parlando di un programma davvero a lungo termine".

L'Fcc sarebbe dunque oltre il triplo più grande dell'Lhc e verrebbe costruito a cavallo tra Francia e Svizzera a una profondità di circa 200 metri . "Lo studio di fattibilità è stato completato quest'anno - aggiunge Arduini - con un costo stimato per la prima fase di circa 15 miliardi di franchi svizzeri ".

Altre proposte riguardano acceleratori di particelle non circolari, ma lineari . "Ci sono almeno 2 opzioni di portata simile ", afferma Arduini.

"Il vantaggio delle macchine lineari starebbe nell' eliminare la perdita di energia delle particelle che si verifica invece in quelle circolari - sottolinea - però nei collider lineari il fascio può produrre un unico evento di collisione per volta ". Inoltre, mentre gli acceleratori circolari possono ospitare 4 esperimenti che raccolgono dati contemporaneamente, in quelli lineari possono essere presenti al massimo 2, che raccolgono dati in maniera alternata.

In ogni caso, l'erede di Lhc avrà un ruolo fondamentale: "Ci aspettiamo, innanzitutto, di poter studiare in maniera ancora più approfondita il bosone di Higgs - conclude Arduini - in modo da capire come si comporta in diverse situazioni. E poi, di vedere se ci sono eventuali segni di nuova fisica ": il Modello Standard, ossia la teoria di riferimento della fisica moderna, "funziona bene, ma sappiamo che non è completo".

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