Trasmissioni sicure grazie al caos, senza usare la crittografia

Sfruttare il caos per mantenere sicure le trasmissioni: è l’innovativa tecnologia descritta e pubblicata su Nature Communications in un lavoro guidato da Tie Jun Cui, della Southeast University, e il contributo di Vincenzo Galdi dell’Università del Sannio. Un metodo che elimina la necessità della crittografia perché le informazioni possono essere lette correttamente solo se il ricevente si trova esattamente nel posto giusto, per tutti gli altri il segnale è invece solo rumore.

“Trasmettere oggi informazioni usando sistemi wireless – ha spiegato Galdi all’ANSA – richiede l’uso di software per la crittografia e uno scambio di chiavi necessarie per codificare e decodificare il messaggio. Un metodo che ha vari punti di criticità. Noi proponiamo un nuovo paradigma: rendere sicure le comunicazioni agendo a un livello precedente, a livello di hardware”. Un’idea che ricorda le pellicole che possono essere poste sopra gli schermi dei computer per garantire la privacy ed eliminare sguardi indiscreti. Pellicole che garantiscono di poter vedere correttamente quel che appare sullo schermo solo a chi vi si pone esattamente davanti.

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