Bonus elettrodomestici: il decreto c’è, ma il sistema non è ancora pronto

Il decreto è stato pubblicato ma mancano le regole attuative. L’incentivo prevede uno sconto fino a 200 euro, ma i fondi sono limitati e la procedura complessa

Lecco

«Tutti ne parlano, ma non si può ancora fare nulla». Il commento di Massimo Baroni, titolare del negozio Baroni Giuseppe Snc di Lecco, riassume bene il clima di incertezza che accompagna il bonus elettrodomestici 2025. Il decreto è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale, ma mancano ancora i provvedimenti attuativi che dovranno definire criteri, tempistiche e modalità per accedere all’incentivo. Senza queste regole non è ancora possibile presentare domanda e il tanto atteso click day resta da calendarizzare.

Il bonus prevede uno sconto del 30% sul prezzo di acquisto, fino a un massimo di 100 euro, che può salire a 200 euro per chi ha un Isee inferiore a 25mila euro. Sarà erogato sotto forma di voucher digitale, da utilizzare al momento dell’acquisto e con una scadenza precisa. Potrà essere impiegato per comprare un solo elettrodomestico tra sette categorie: lavatrici, lavastoviglie, frigoriferi, congelatori, asciugatrici, forni, cappe e piani cottura. Ogni tipologia dovrà rispettare una specifica classe energetica: almeno classe A per le lavatrici e i forni, fino alla classe C per le lavastoviglie e le asciugatrici, non inferiore alla classe D per frigoriferi e congelatori, e fino alla classe B per le cappe. I piani cottura dovranno invece conformarsi al regolamento europeo 44 del 2014 sulla progettazione ecocompatibile di forni, cappe e piani da cucina.

Potranno richiedere il contributo tutti i cittadini, ma con fondi limitati: 50 milioni di euro complessivi, cifra che difficilmente coprirà tutte le domande. È probabile che le risorse si esauriscano rapidamente e che il bonus venga assegnato in base all’ordine cronologico delle richieste. Ogni famiglia potrà ottenere un solo voucher.

Le domande saranno gestite attraverso una piattaforma digitale dedicata, sviluppata da PagoPa, mentre sarà l’Inps a validarle e a stilare la lista dei beneficiari. Chi otterrà il bonus riceverà un codice alfanumerico da esibire al venditore, che applicherà lo sconto in fattura. Il voucher sarà legato al codice fiscale del richiedente e condizionato alla rottamazione del vecchio elettrodomestico, requisito obbligatorio ma ancora poco definito.

«Il decreto c’è, ma il sistema non è ancora attivo – spiega Baroni – Controllo ogni giorno, ma non è stato pubblicato nulla. Il cliente dovrà fare richiesta tramite Spid, ma finché non escono le istruzioni non si può procedere. Anche la parte sulla rottamazione è confusa: bisogna capire chi gestisce il ritiro e come certificare lo smaltimento».

Secondo l’esercente, la misura rischia di essere più complessa che vantaggiosa. «Se fosse un semplice buono sconto sarebbe più immediata – aggiunge – ma così, con procedure e limiti di spesa, rischia di scoraggiare. Per un elettrodomestico efficiente, che costa almeno 500 euro, 100 euro non cambiano la scelta d’acquisto».

Per ora, dunque, il bonus resta un’opportunità ancora sospesa, in attesa dei decreti attuativi che dovranno renderlo operativo e chiarire modalità e tempi del click day.

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