Frane, i punti deboli viabilità lecchese: nuovi cantieri in programma

Dopo i disagi del 2022 e 2024, Anas interviene per proteggere le gallerie da frane e allagamenti con nuovi sistemi idraulici.

Lecco

Non solo il costone montano di Pradello. Nell’area di Lecco ci sono almeno altri due punti della viabilità molto sensibili dal punto di vista idrogeologico.

Il primo è la galleria Giulia, cuore del raccordo tra Lecco e la Valsassina. Nella mente di molti, lecchesi e non, è ancora fresco il ricordo della frana del dicembre 2022 che aveva determinato la chiusura del raccordo per circa un mese, causando pesanti disagi alla viabilità. Subito dopo il ripristino della situazione, era partito l’intervento di sistemazione definitivo, terminato all’inizio della scorsa estate. A luglio, invece, ha preso il via la seconda fase della messa in sicurezza, in cui ci si è concentrati sulla protezione idraulica del tunnel al fine di risolvere il problema delle infiltrazioni. Solo questo secondo intervento ha richiesto un investimento complessivo di 600mila euro.

A metà ottobre dovrebbe invece prendere il via il cantiere per il potenziamento dei sistemi di protezione idraulica dell’attraversamento sotto la città di Lecco. Anche in questo caso tutto parte da un fatto di cronaca: nell’ottobre 2024 un pesante allagamento aveva determinato la chiusura per due giorni dell’attraversamento, paralizzando completamente la viabilità nel capoluogo e nei comuni limitrofi. Per ore, centinaia di automobilisti erano rimasti bloccati in coda. In seguito, era emerso che a provocare l’importante fuoriuscita d’acqua era stato un innalzamento della falda presente nelle vicinanze della galleria, a sua volta innescato dalle forti piogge dei giorni precedenti. L’acqua accumulatasi sui monti intorno alla città, infatti, era penetrata attraverso le rocce calcaree fino a raggiungere la valle. A seguito di quell’evento, Anas aveva sviluppato un progetto e raccolto le risorse per un intervento da due milioni di euro che dovrebbe durare tra le quattro e le sei settimane. Secondo quanto è dato sapere ad oggi, si prevede la chiusura di una corsia della carreggiata verso Sondrio per permettere l’inserimento di un nuovo sistema di vasche e pompe utili alla raccolta e smaltimento delle acque.

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