
Cronaca / Lecco città
Giovedì 25 Settembre 2025
Viabilità a Lecco: presto zona 30 nel rione di Castello
Il provvedimento entrerà in vigore una volta collocata la segnaletica verticale e orizzontale
Lecco
Tra pochi giorni in gran parte delle vie del rione di Castello non si potranno superare i 30 km/h. Ieri palazzo Bovara ha emesso un’ordinanza per l’introduzione della cosiddetta “zona 30” nelle seguenti vie: piazza Carducci, dove si trova una scuola primaria; via Solferino, tratto da via Don Pozzi a corso Matteotti; corso Matteotti, tratto da piazza Carducci a via Papa Giovanni XXIII; via Palestro, tratto da via Papa Giovanni XXIII a piazza Dell’Oro; piazza Dell’Oro, dove ci sono tra gli altri una chiesa e un asilo; via Fogazzaro; via Benvenuto Cellini; via Concordia; via Cristoforo Colombo; via Monsignor Moneta; via Fratelli Bandiera; via Mentana; via Vercelloni; via Mauri; via Orlando Sora; via Plinio; via Linneo; via Seminario; via Gerenzone; via Pozzoli. Il provvedimento non entrerà in vigore subito ma solo una volta collocata l’apposita segnaletica verticale e orizzontale. Il piano generale del traffico urbano e il piano urbano della mobilità sostenibile prevedono di introdurre il limite dei 30 km/h in tutta la viabilità urbana ad eccezione dei seguenti assi viari principali: le due direttrici nord – sud, ovvero via dell’eremo – via Montegrappa – via Tonale e l’asse che si sviluppa in corrispondenza della galleria san Martino; le due direttrici trasversali, ossia corso Promessi Sposi – via ai Poggi e corso Monte Santo – corso San Michele del Carso. Pertanto, la misura relativa al rione di Castello costituisce solo il punto di partenza di un programma più ampio. Chi sostiene questi provvedimenti cita spesso i dati registrati a Bologna: un anno dopo l’introduzione di “Bologna città 30”, ovvero l’abbassamento del limite di velocità a 30 km/h sulla gran parte delle strade comunali, il capoluogo emiliano ha visto un calo del 49% dei morti per incidenti stradali e nessun pedone deceduto in simili circostanze. I detrattori delle “zone 30”, invece, sottolineano la necessità di introdurre queste misure solo laddove una reale analisi dei flussi viabilistici dimostri l’esistenza di particolari pericoli per gli utenti della strada. Come accade spesso in presenza di provvedimenti simili, rimane sul tavolo la questione dei controlli, anche perché il nuovo codice della strada ha vietato l’installazione di autovelox nelle zone urbane dove il limite di velocità è inferiore ai 50 km/h. Spetterà agli agenti di Polizia locale, nonché al personale delle altre forze di polizia, verificare il rispetto delle prescrizioni imposte con l’ordinanza. Limite dei 30 km/h che, per altro, dovrebbe essere introdotto anche su tutto il lungolago una volta che saranno completati i lavori per il nuovo waterfront.Rientra nei percorsi istituzionali “Ponte scuola carcere” il progetto presentato l’altra sera nell’istituto comprensivo Marco D’Oggiono: è fondato sull’arte, che diventa terapia, in collaborazione con l’associazione “Armonia senza confini”, dedita a recupero e reinserimento. Alcuni detenuti del carcere di Bollate raggiungeranno la scuola secondaria di primo grado di Oggiono, per integrare con le proprie esperienze il percorso destinato a durare per l’intero anno scolastico. Ha riferito l’arteterapeuta Luisa Colombo: «L’attività che i detenuti svolgono nel carcere di Bollate nel gruppo di arteterapia prevede un percorso di formazione consistente, che prepara i detenuti non solo a lavorare su se stessi sul piano emotivo, ma anche con gli studenti che poi incontrano con noi sia nelle scuole, sia nel carcere stesso. Quindi, l’impronta che lasciano nella vita degli studenti va nella direzione della prevenzione rispetto agli errori che loro stessi hanno commesso ed elaborato, mettendoli a disposizione degli studenti. È, dunque, un percorso di interazione, di confronto, di coinvolgimento sull’intelligenza emotiva attraverso attività per conoscere se stessi e così evitare di incorrere in errori che possono portare anche a commettere reati veri e propri». La pedagogista Cristina Centamore sottolinea che «il percorso si sviluppa su due versanti: della scuola del carcere. I detenuti formati in carcere utilizzano esperienze negative a sostegno delle fragilità dei ragazzi, che oggigiorno incontrano tante difficoltà durante la crescita». Per la dirigente scolastica di Oggiono, Pierina Lucia Montella, «la nostra scuola continua a essere aperta al territorio e a dedicare attenzione alla centralità dell’alunno: non guarda soltanto all’istruzione e alla formazione, ma soprattutto allo sviluppo umano e mira alla coesione sociale, alla ricerca dei valori: guardare gli altri è guardare meglio dentro noi stessi». Per il sindaco Chiara Narciso «il progetto è molto particolare e abbiamo ritenuto appunto di presentarlo con una serata pubblica, dedicata ai genitori, ma aperta a tutta la città. La collaborazione con la scuola è costante e prevede tantissimi progetti, ma questo lo riteniamo particolarmente importante perché è basato sull’arteterapia e consente ai ragazzi di entrare in contatto con le proprie emozioni. Personalmente, ne sono orgogliosa». Come è noto, la Colombo è artista ed esperta di attività esperienziali, che da alcuni anni sta portando anche nelle scuole della provincia di Lecco, dopo l’esito ottenuto nell’hinterland milanese. Inoltre, tra le sue attività principali c’è proprio la collaborazione con le carceri, in particolare di Bollate. È altresì scrittrice e pittrice. Ha pubblicato il libro “I colori della libertà” edito dalla Camera dei deputati e presentato nel 40esimo dell’approvazione della riforma penitenziaria a Montecitorio; è seguito “Emozioni tra le righe”, edito da Chiado Editore, una raccolta di immagini e testi «nata dal connubio tra pittura e scrittura creativa». Il suo ultimo libro è “Tutte le lacrime sono trasparenti”, Cornacchione Editore, «per tutte le donne, e per gli uomini che le rispettano».
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