A mappare sentieri più a nord del circolo polare Artico

Risulatato straordinario per la spedizione in Groenlandia guidata dall’oggionese Giorgio Meroni

Oggiono

Ha raggiunto il 72esimo grado di latitudine Nord con la spedizione in Islanda e Groenlandia guidata dall’ingegner Giorgio Meroni, col patrocinio dei Comuni di Oggiono e del circondario. Il Circolo Polare Artico si trova a circa 66°33’ Nord: la latitudine di 72° è quindi più a nord. Aggiorna in diretta Meroni: «Ci stiamo avvalendo, tra l’altro, di una termocamera professionale per studiare numerosi aspetti. In particolare, la società Gps Brianza, con sede a Oggiono in via XXV Aprile, ha intrapreso questa nuova avventura con l’obiettivo di coniugare esplorazione ambientale, innovazione tecnologica e divulgazione scientifica, focalizzandosi sui territori dell’estremo nord, sempre più vulnerabili ai cambiamenti climatici».

Oltre a Meroni, compongono la spedizione Cristian Crippa, architetto (di Olgiate Molgora), l’ingegner Marta Longhi, di Oggiono, il pilota di droni Matteo Lonni (di Saronno) e Mirko Tumbiolo, videoperatore (di Cassago). Per Meroni «il paesaggio artico offre uno scenario unico, villaggi Inuit che ancora conservano tradizioni millenarie, ma la Groenlandia rappresenta oggi soprattutto un laboratorio naturale ideale per studiare le conseguenze del cambiamento climatico attraverso l’impiego di tecnologie Gps, sistemi informativi territoriali Sit e test di sistemi Sos da utilizzare in aree critiche. Anche l’Islanda - prosegue - con i suoi vulcani attivi, ghiacciai maestosi e un clima in rapida evoluzione, costituisce un importante campo di osservazione per monitorare l’impatto del riscaldamento globale e le sue ripercussioni sugli ecosistemi artici e subartici. Stiamo studiando l’andamento delle temperature, le dispersioni termiche, gli accumuli di calore, relazionando i dati alle tipologie costruttive. Abbiamo inoltre un igrometro ad alta precisione - prosegue - per rilevare internamente ed esternamente, nei vari materiali, accumuli di umidità nelle stratigrafie murarie. L’insieme di questi dati ci permetterà di elaborare modelli di efficientamento degli edifici, con la finalità di armonizzare o eliminare per il futuro gli impatti delle costruzioni sull’ambiente. Vengono altresì indagati altri parametri ambientali - fa sapere Meroni - come polveri sottili, anidride carbonica, escursioni termiche: ciò per raccogliere la maggior quantità possibile di dati utile allo sviluppo del concetto di edifici e insediamenti a basso impatto Zeb, ovvero Zero Energy Building, o perlomeno Nearly Zero Energy Buildings in cui il consumo energetico è quasi pari a zero».

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