
Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 15 Settembre 2025
Alla Garberia si ritrovano gli ucraini: musica, affetto e le foto della guerra
Una quarantina di persone hanno aderito all’appello della mediatrice Natalia Tereshchenko
Sondrio
La bandiera dell’Ucraina insieme a quella italiana e dell’Europa, palloncini – rigorosamente azzurri e gialli – sullo sfondo dipinto con un cielo punteggiato da nuvole bianche e un campo di grano d’oro, girasoli, musiche e canti. Accanto, però, appoggiate sui cavalletti di legno, anche le foto della guerra, della distruzione. Di come erano paesi e città prima dei bombardamenti russi e di come sono adesso dopo più di tre anni e mezzo di conflitto. Da quando cioè la Russia ha invaso il Paese il 24 febbraio 2022.
Sono arrivate una quarantina di persone da vari punti della provincia, alcune avvolte nella bandiera, domenica pomeriggio in Garberia a Sondrio, per lo più donne e tanti, tanti bambini, per la giornata di ritrovo organizzata Natalia Tereshchenko, mediatrice di origini ucraine residente a Sondrio da quindici anni, che ha voluto offrire a tutti i connazionali arrivati in Valtellina un’occasione per sentirsi “a casa”. Per ricreare un senso di comunità e vicinanza, ma con l’intento anche di ringraziare i valtellinesi che si sono dimostrati particolarmente generosi nei confronti dei profughi. Fin dai primi giorni del conflitto, infatti, la comunità della provincia di Sondrio ha dato prova di grande attenzione: parrocchie, Caritas, Croce rossa, enti, associazioni, aziende e privati cittadini si sono mobilitati in una vera gara di solidarietà, accogliendo famiglie e offrendo sostegno materiale e umano. Un’accoglienza calorosa importante che però non riesce a colmare del tutto la nostalgia di casa e il senso di solitudine di chi si trova lontano dal proprio Paese, un Paese che è ancora martoriato dalla guerra.
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