Berbenno, scomparso Nicola Salinetti: la madre lancia appelli

Monica Mazzoni non si rassegna e chiede aiuto anche a “Chi l’ha visto?” per ritrovare il figlio, sparito da una comunità terapeutica

Berbenno di Valtellina

Non si rassegna Monica Mazzoni, la mamma di Nicola Salinetti. Il 37enne di Berbenno dal pomeriggio del 21 settembre è sparito dalla comunità di Garbagnate Milanese, di cui era ospite da circa un mese e mezzo. È uscito dalla struttura, che accoglie una trentina di giovani con diverse problematiche e dipendenze, e non vi ha più fatto ritorno.

La donna ha presentato denuncia alla locale caserma dei carabinieri, ma nonostante le promesse che sarebbe stato subito attivato un piano di ricerche non ha più avuto notizie. Teme che possa essere finito per essere sfruttato da una delle bande di spacciatori, talvolta pure armate, che operano all’interno del vicino e vasto parco delle Groane.

«Sono riuscita a farmi restituire il cellulare di Nicola che era custodito nella comunità – racconta Monica Mazzoni, residente a Morbegno – e ho ritrovato le carte di mio figlio, molto preciso nel conservare la documentazione che lo riguarda anche relativamente alle terapie da seguire, e ho così scoperto il pin per potere avere accesso al suo telefonino, un apparecchio che aveva acquistato nuovo da poco tempo. Volevo vedere quali fossero stati i suoi ultimi contatti, capire se da qualche messaggio potesse emergere che quel giorno, quando si è allontanato indossando un paio di bermuda e una maglietta, senza portare soldi o documenti d’identità, avesse un appuntamento e con chi. In quanto mi sembra che, a livello di indagini, non si sia fatto nulla ad oggi».

La madre-detective dell’ex commesso valtellinese di un negozio per la vendita e riparazione di sci a Milano riferisce, inoltre, «di essersi fatta aiutare da un tecnico specializzato per rintracciare informazioni di un certo tipo, come immagini. E ho trovato una consolle su un letto fotografata con accanto lui. Non mi risulta ne possedesse una e quel letto non è quello dove dormiva nella comunità di Garbagnate e neppure è quello della casa di Polaggia, frazione di Berbenno, dove viveva in precedenza».

Nella prossima puntata della trasmissione «Chi l’ha visto?» la signora, che sta disperatamente cercando il figlio lanciando tanti appelli anche via social e ai siti informativi del Milanese, dovrebbe tornare a essere collegata e spera di potere dare la notizia che la psicologa dell’associazione Penelope Lombardia, che si sta occupando del caso, abbia avuto l’autorizzazione a entrare nella comunità Dianova per parlare, innanzitutto, con la collega che da qualche tempo aveva incontri periodici con lo scomparso della provincia di Sondrio.

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