CRV - Seconda commissione – Integrate funzioni già esercitate da AIPO su mobilità ciclistica

(Arv) Venezia 4 nov. 2021 -     La Seconda commissione consiliare permanente, presieduta da Silvia Rizzotto (Zaia Presidente), vicepresidente Jonatan Montanariello (Pd), ha votato all’unanimità il Disegno di legge della Giunta regionale “Ratifica dell'Intesa interregionale tra le Regioni Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l'attribuzione di funzioni ad AIPO in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica e modifica della Legge regionale 1° marzo 2002, n. 4, 'Costituzione dell'organismo interregionale per la gestione del Fiume Po' e dell'annesso accordo costitutivo”. Ora il DL verrà trasmesso alla Prima commissione per il rilascio del parere di competenza sulla clausola di neutralità finanziaria, in vista della sua approvazione definitiva. Il 2 agosto 2001, le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto hanno sottoscritto l’Accordo Costitutivo dell’Agenzia Interregionale per la gestione del fiume Po (AIPO). La proposta normativa, in conformità all’articolo 33, comma 3, lettera h) dello Statuto del Veneto, ratifica l’intesa interregionale tra le Regioni Emilia-Romagna, Lombardia, Veneto e Piemonte concernente l’attribuzione di funzioni all’Agenzia interregionale per il fiume Po (AIPO) in materia di infrastrutture per la mobilità ciclistica. Questo, in considerazione del valore attribuito dalla normativa nazionale ed europea alla mobilità lenta, che ha non solo un impatto green sul territorio, ma che rappresenta altresì un importante volano per lo sviluppo economico e turistico. Sulla base di tale intesa, sono integrate le funzioni amministrative già esercitate da AIPO, in attuazione della Legge regionale 1° marzo 2002, n. 4, “Costituzione dell’organismo interregionale per la gestione del fiume Po”, e delle leggi regionali istitutive vigenti presso le altre regioni costituenti l’Agenzia, nonché dell’Accordo costitutivo approvato con le stesse. In sintesi, l’Agenzia può svolgere compiti e attività relativi alla progettazione, costruzione, manutenzione e gestione delle infrastrutture per la mobilità ciclistica, ivi inclusi i compiti e i poteri di autorità espropriante, relativamente ai percorsi ciclabili e alle ciclovie che interessano le proprie pertinenze idrauliche e quelle demaniali di competenza di AIPO, relative al bacino idrografico del fiume Po, secondo le modalità individuate in specifici accordi con le regioni interessate. La commissione ha espresso all’unanimità il parere alla Giunta regionale sulla PAGR 110 “Misure di sostegno ai Comuni del Veneto per interventi di salvaguardia e messa in sicurezza idrogeologica. Modalità, termini e priorità per l'erogazione dei contributi”.

L’art 25 della LR 29 dicembre 2020, n. 39 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2021” dispone “Misure di sostegno ai Comuni del Veneto per interventi di salvaguardia e messa in sicurezza idrogeologica”, stanziando a tal fine la somma di € 1.500.000,00 per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023. In particolare, l’articolo prevede che la Giunta regionale è autorizzata a erogare contributi alle Province del Veneto e alla Città metropolitana di Venezia, in coordinamento con i Comuni interessati, per la realizzazione di interventi di salvaguardia e messa in sicurezza idrogeologica.

L’Assessore regionale Giampaolo Bottacin ha spiegato che “la ratio del provvedimento è utilizzare il finanziamento per poter intervenire nei casi di maggiore necessità”.

Per una maggiore efficacia del finanziamento, verrà quindi data priorità ai dissesti che sono stati oggetto di dichiarazione di stato di crisi a partire dall’anno 2019, ma che non sono rientrati in ordinanze del Dipartimento di Protezione Civile, nonché alle situazioni di dissesto che coinvolgono direttamente edifici. Per una maggiore efficienza del finanziamento, verrà data priorità al maggiore livello di progettazione disponibile. Inoltre, per interessare il maggior numero di dissesti, verrà data priorità agli interventi di minore importo, mentre, per avere una maggiore distribuzione territoriale degli interventi, ogni Provincia o Città Metropolitana potrà avere un secondo finanziamento solo una volta che tutti gli Enti richiedenti ne avranno avuto uno.

 

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