Albaredo per San Marco, rubata la Madonnina della Guardia sulla cima del Monte Lago

Domenica l’amara scoperta del furto. Nel 2010 la statuetta era stata messa in una piccola nicchia scavata nel corpo di un altare costruito con le pietre della montagna

Albaredo per San Marco

Un vile gesto, che ha lasciato sgomenti una comunità. Ignoti hanno rubato la statuetta della Madonnina della Guardia, ad Albaredo per San Marco, sulla cima del Monte Lago. Domenica l’amara scoperta del furto. La statua della Madonna della Guardia ha un grandissimo significato per il Gruppo alpini di Albaredo, è considerata un vero e proprio simbolo di protezione di quelle montagne.

Nel 2010 era stata messa in una piccola nicchia scavata nel corpo di un altare costruito con le pietre della montagna, davanti alla croce, che si innalza proprio sulla sommità del Monte Lago. La storia della relazione della Madonna della Guardia con il Monte Lago è particolarmente bella e a tratti surreale. È infatti collegata al legame tra il padre spirituale dell’Università Urbaniana di Roma, John Marconcini e la Valle di Albaredo. Il sacerdote amava trascorrere le sue vacanze all’Alpe Piazza. Il Gruppo alpini di Albaredo ricorda, nella pubblicazione dedicata al Legui i passaggi, anche curiosi, attraverso cui la statua è arrivata ad Albaredo. In questo volume troviamo la testimonianza di Padre John Marconcini: «Da anni, una domenica di fine agosto o inizio settembre, gli Alpini di Albaredo per San Marco, un paesino carinissimo della Valtellina, mi invitavano a celebrare la Santa Messa con loro e le loro famiglie sul Monte Lago, sulla cui cima avevano innalzato una bellissima croce, accanto ad essa un altare, costruito con le pietre della montagna. Un anno gli alpini espressero il loro desiderio di scavare una piccola nicchia nel corpo dell’altare per metterci una statua della Madonna. Anch’io approvai l’idea. Stabilimmo in seguito la data della Messa sul monte Lago. Era la domenica 29 di agosto 2010. Mi ricordai subito che il 29 agosto era la festa della Madonna della Guardia e con entusiasmo promisi loro che per quell’occasione avrei portato io una statuetta della Madonnina della Guardia. Erano entusiasti. Ordinai subito una statua al negozio di souvenir allora di del Santuario, chiedendo loro se me la potevano spedire a Roma. Ma mi dissero che la cosa non era possibile.

Decisi di comprarla lo stesso, pensando di passare io stesso a prenderla. Intanto il tempo passava, e l’occasione per passare da Genova e recarmi al santuario per prendere la statua, non arrivava. Ero preoccupato. Come avrei potuto fare? Mancavano ormai meno di due settimane al 29 agosto. La soluzione la trovò la Madonna. Una telefonata da Genesio Del Nero, un alpino di Albaredo; mi chiama: “ciao P. John sono Genesio. Sai, sono un volontario della Protezione civile, e per una esercitazione mi hanno mandato sul monte Figogna”. Dalla Valtellina al monte Figogna? “Si. Pensavo di prendere la statua della Madonna della Guardia, che hai ordinato e portarla con me a Albaredo. Cosa ne dici?” Sono rimasto senza parole. La Madonna stessa aveva trovato il trasporto per arrivare in cima al Monte Lago. Ma le sorprese non erano finite. Dopo qualche ora mi chiama ancora Genesio. «Sai, P. John, sono andato al negozio dei souvenir e mi hanno mostrato la statua che tu hai ordinato. È troppo alta. Non c’entra nella nicchia che abbiamo preparato. Allora ne ho presa una più piccola che entrerà perfettamente. Se avessi avuto il tempo di andare al Santuario e di portare io stesso la statua ad Albaredo, sarebbe stato tutto inutile perché la Madonna non avrebbe potuto entrare nella “casina”, che gli alpini le avevano preparato con tanto amore».

© RIPRODUZIONE RISERVATA