
Cronaca / Morbegno e bassa valle
Lunedì 20 Ottobre 2025
Val Masino, chi era l’escursionista trovato morto
L’uomo era partito dall’Elba il 20 settembre e l’ultima traccia risaliva al 29 settembre in Valtellina. Decisiva l’auto ritrovata ai Bagni di Masino.
Val Masino
È di Capoliveri, comune con poco meno di 4mila abitanti sull’Isola d’Elba, in provincia di Livorno, l’escursionista di 51 anni ritrovato cadavere domenica mattina sotto il Passo del Barbacan, a 2400 metri di quota, in Val Masino.
A rinvenire la salma, rimasta si stima 8-10 giorni in quota, alcuni escursionisti che, al pari del 51enne, non stavano transitando sul sentiero Roma vero e proprio, ma un centinaio di metri sotto lo stesso, in una zona esterna alla rete sentieristica locale.
È molto poco battuta, tant’è che chi conosce i posti assicura essere un puro caso che gli escursionisti di domenica siano passati di lì ed abbiano intercettato la salma, perché non è una zona dove siano presenti scorciatoie per il Passo.
Probabile sia l’escursionista defunto sia i camminatori di domenica vi si siano trovati a passare un po’ per caso, ma il fato ha fatto sì che, quanto meno, si potesse rinvenire il corpo dello sfortunato isolano. Era riverso a terra, già in stato di decomposizione, in una posizione che può far pensare a un malore, più che a una scivolata.
Infatti gli inquirenti, i militari del Soccorso alpino della Guardia di finanza del comando di Sondrio, in capo al maresciallo Christian Maioglio, escludono che l’uomo sia morto per scivolamento dal soprastante sentiero Roma. Ipotizzano, piuttosto, il malore, o una piccola scivolata sul posto, anche perché la salma non pare riporti i segni di traumi da impatto con le rocce della zona.
A recuperarla lunedì poco dopo le 9, è stata l’equipe di Elisondrio, che ha sfruttato una finestra di apertura nelle nuvole per poter raggiungere in sicurezza la zona del Barbacan ed effettuare l’intervento. Il recupero è riuscito e la salma è stata portata a Caiolo e, da lì, tramite le pompe funebri, trasferita nella camera mortuaria del cimitero di Sondrio a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Nel mentre gli inquirenti hanno condotto le indagini del caso, tese ad appurare l’identità della persona. Proprio a recupero in atto, infatti, dai Bagni di Masino è giunta notizia della presenza di una sola auto parcheggiata, risultata appartenere proprio all’escursionista morto. Dal numero di targa si è risaliti al proprietario e questi corrispondeva esattamente all’identità del 51enne come riportata nei documenti poi ritrovati nel portafogli che aveva nello zaino. Stretta, in questo senso, è stata la collaborazione fra Soccorso alpino della Guardia di finanza e Corpo nazionale del Soccorso alpino della Val Masino, oltre che con l’Arma dei carabinieri, perché domenica non si era assolutamente riusciti a far luce sull’identità del defunto dal momento che né in Lombardia e limitrofi, né nella vicina Svizzera, risultavano presentate denunce di scomparsa di persone negli ultimi giorni.
Gli inquirenti hanno, poi, contattato i famigliari del defunto, il fratello, in particolare, il quale ha confermato che il proprio congiunto aveva lasciato Capoliveri il 20 settembre scorso, ma che trattandosi di una persona indipendente, uno spirito libero, non si erano preoccupati più di tanto. Sul punto, tuttavia, sono in corso approfondimenti.
Quel che è certo è che in Valtellina è entrato il 29 settembre e, probabile, da lì è salito in Val Masino. Poi la decisione di compiere questa escursione, non impossibile, ma pur sempre impegnativa, che gli è stata fatale.
. Video di Elisabetta Del Curto E’ toscano l’escursionista morto in Val Masino
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