Anche a Sondrio è emergenza case popolari: risposte ogni anno solo per il 10% delle richieste

A fronte di una domanda di “case popolari” che si attesta annualmente intorno alle 220 le assegnazioni oscillano tra le 20 e le 25 all’anno

Sondrio

Una delle più grandi emergenze degli ultimi anni soprattutto quando si parla di povertà. Perché sebbene in città ci sia un altissimo numero di appartamenti vuoti città - il 28% di quelle esistenti risulta non utilizzato - quelli a disposizione per gli affitti e, in particolare, di affitti a prezzi sostenibili anche da chi è meno abbiente sono sempre meno a fronte però di una crescente richiesta. Per capirlo, oltre alle lunghe liste dell’Aler che risentono dell’elevato scarto tra domanda e l’offerta – trova casa circa il 10% dei richiedenti -, basta i dati delle dichiarazioni Irpef in provincia di Sondrio secondo cui quasi un terzo delle famiglie (il 27,6%) dichiara meno di 10mila euro all’anno. Senza tralasciare il dato della morosità incolpevole che nei tre territori dell’Aler di Bergamo, Lecco e Sondrio ammonta a 5 milioni di euro, il 10% di cui in Valtellina.

La “fame” di case è una delle questioni non solo emergenti, ma più urgenti da affrontare. Per farlo tutti gli strumenti sono utili. A partire dal piano annuale dell’offerta abitativa per il 2025 previsto dalla Regione Lombardia e il cui iter è appena partito. La ricognizione di cui si occupa il Comune di Sondrio in qualità di ente capofila del Piano di zona locale e riguarda le unità abitative destinate ai servizi abitativi pubblici (Sap) presenti nell’ambito territoriale di Sondrio e dunque nei comuni di Albosaggia, Berbenno, Caiolo, Caspoggio, Castello dell’Acqua, Castione Andevenno, Cedrasco, Chiesa Valmalenco, Chiuro, Colorina, Faedo Valtellino, Fusine, Lanzada, Montagna, Piateda, Poggiridenti, Ponte, Postalesio, Sondrio, Spriana, Torre Santa Maria e Tresivio. Il piano è lo strumento attraverso il quale è possibile avere contezza del patrimonio immobiliare su cui si può fare affidamento a fronte delle domande di alloggi popolari.

Il termine per la comunicazione dei dati da parte dei Comuni e dell’Aler è fissato a giovedì 29 maggio. Dopodiché una volta raccolte tutte le indicazioni sarà possibile avere una mappa aggiornata e da lì definire anche le politiche abitative. Il costo degli affitti pesa su una popolazione che anche a Sondrio è sempre più povera, con difficoltà a pagare affitti mensili di 200 euro. E chi non riesce ad accadere al mercato provato fatica anche a trovare risposte in quello pubblico. A fronte di una domanda di “case popolari” che si attesta annualmente intorno alle 220 (media degli ultimi 5 anni) le assegnazioni oscillano tra le 20 e le 25 all’anno. Considerando che oltre il 40% delle domande si colloca in condizioni di indigenza significa che almeno 50 nuclei familiari in condizione di povertà non trovano risposta nel patrimonio sap. Il rischio di esclusione abitativa riguarderebbe però un numero di famiglie più elevato. Tra le 200 famiglie che fanno domanda di accesso al sap senza possibilità di assegnazione l’80% ha un Isee inferiore a 8.000 euro. M.Bor.

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