Case popolari più sicure: da Regione il via libera al piano anti-abusivismo

Approvato in Consiglio regionale l’ordine del giorno proposto da Chiara Valcepina (FdI) per rafforzare la sicurezza nei quartieri più vulnerabili. Il piano prevede vigilanza potenziata, guardianie fisse, videosorveglianza e più operatività per il nucleo antiabusivi

Sondrio

Attivare servizi di vigilanza rafforzati nei quartieri di case popolari, potenziare la rete di videosorveglianza, istituire nuove guardianie presidiate da personale formato e rafforzare l’operatività del nucleo antiabusivi.

Sono questi gli impegni chiave previsti dall’ordine del giorno presentato dal consigliere regionale Chiara Valcepina (Fratelli d’Italia), collegato all’assestamento di bilancio 2025-2027 della Regione Lombardia.L’intervento, approvato in Consiglio regionale, mira a contrastare in maniera più decisa l’abusivismo negli alloggi di edilizia popolare e a rafforzare la sicurezza nei quartieri più vulnerabili. «La Regione – spiega Valcepina – ha già stanziato risorse importanti per combattere l’abusivismo nelle case Aler, ma serve potenziare ulteriormente le misure di prevenzione e sicurezza. Solo con un presidio costante e strutturato si può garantire la tutela dei cittadini e la legalità».

L’Odg richiama la normativa regionale in materia di servizi abitativi e si inserisce nel più ampio piano “Missione Lombardia”, che intende rilanciare le politiche abitative ponendo al centro legalità, vivibilità e recupero degli immobili occupati abusivamente. Particolare attenzione viene riservata alla necessità di accelerare il recupero degli alloggi liberati, per restituirli quanto prima alla disponibilità di cittadini regolarmente in graduatoria.La questione non è astratta, né lontana. La cronaca recente dimostra quanto l’emergenza sia attuale anche in provincia di Sondrio. A inizio giugno, un alloggio Aler in via Maffei 53, nel quartiere della Piastra di Sondrio, è stato nuovamente oggetto di uno sgombero da parte della Polizia locale, su iniziativa di Aler Bergamo, Lecco e Sondrio.

Si tratta dello stesso appartamento che, già a luglio dell’anno scorso, era stato occupato da una coppia valtellinese senza fissa dimora e successivamente liberato.In entrambi i casi, approfittando della temporanea apertura del cantiere in corso nella palazzina, ignoti si erano introdotti nell’alloggio e vi avevano vissuto per mesi in maniera illegale. Il tutto nel cuore di un’area oggi interessata da importanti lavori di riqualificazione finanziati dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr).Vicende che evidenziano come l’abusivismo non sia solo un problema di assegnazioni irregolari, ma anche di fragilità sociale e di lacune nella vigilanza. Ecco perché l’ordine del giorno approvato in Regione punta non solo alla repressione, ma anche alla prevenzione, attraverso strumenti dissuasivi come la videosorveglianza e presidi di sicurezza costanti nei quartieri.

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