
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 30 Aprile 2025
Cicogne nella piana dell’Alute a Bormio
Si sono fermate sei giorni per ristorarsi e riprendere le forze per poi ripartire nella notte fra il 24 e il 25 aprile verso la Germania dove solitamente trascorrono la stagione calda
Bormio
Si sono fermate sei giorni nella piana dell’Alute, a Bormio, per ristorarsi e riprendere le forze, poi, nella notte fra il 24 e il 25 aprile, si sono di nuovo involate. Verso il nord della Germania, dove sono solite dirigersi per nidificare e trascorrervi tutta la stagione calda, prima di riprendere il viaggio a ritroso, verso l’Africa. Parliamo delle 40 cicogne che hanno attirato l’attenzione di tutta Bormio e limitrofi, nei giorni scorsi, perché lo spettacolo di ritrovarsi alle porte della località turistica questo “esercito” di pennuti, così iconici nell’immaginario collettivo, è stato impagabile. Al punto che si è anche trattato di proteggere gli uccelli migratori da visite indesiderate e da un disturbo che non sono mancati.
«Per fortuna che hanno ripreso il volo - dice Piermario Pollieno, comandante della Polizia provinciale di Sondrio -, perché la gestione non è stata facile per noi. Ho nove agenti a disposizione su tutta la provincia e due fissi ho dovuto dislocarli su Bormio per monitorare l’accesso alla zona di sosta dei volatili. Abbiamo potuto contare anche sull’apporto dei Carabinieri forestali, con i quali la collaborazione è ottima, ma si è trattato di giorni impegnativi. L’impatto di questa sosta è stato notevole a Bormio, e in parecchi, comprensibilmente incuriositi, si sono avvicinati alla zona dell’Alute per vedere e fotografare o riprendere gli animali. Li abbiamo dovuti tenere a distanza, perché avvicinarsi avrebbe significato disturbarli enormemente, mentre le cicogne erano stanche e avevano bisogno di riposare».
Gli agenti hanno invitato tutti ad osservarle da lontano, con i binocoli, e nulla più, ma non è mancato chi si è avvicinato troppo, entrando anche nei prati dell’Alute con gli automezzi tant’è che gli agenti hanno rinvenuto i segni del loro passaggio. Il periodo di sosta, comunque, si è svolto in modo tranquillo per gli uccelli, tutti sani e in perfetta forma, anche se provati da una prima parte del viaggio condotta alle alte quote per migliaia di chilometri. Chissà, ora, se al rientro, in autunno, si fermeranno ancora all’Alute o, magari, torneranno la prossima primavera in questo luogo così ameno.
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