Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 29 Aprile 2017
Crescita costante per la Bps
«Grazie a strategie sempre oculate»
Il consigliere delegato Pedranzini ai soci: «Spesso in controtendenza, ma i risultati ci sono»
Una banca che segue linee strategiche proprie, a volte in controtendenza rispetto al resto del mondo bancario, senza lasciarsi condizionare dal mercato e «dalle mode». Il consigliere delegato della Banca Popolare di Sondrio, Mario Alberto Pedranzini, lo ha ribadito a più riprese questa mattina al Pentagono di Bormio, davanti a una platea di 2.461 soci presenti in sala (3.946 iscritti al voto), ai quali il consiglio d’amministrazione al completo ha portato un bilancio che chiude a 98 milioni di euro e un accantonamento per i dividendi di 27,2 milioni.
In attesa di capire quale sarà il futuro societario, la Bps ha proseguito la propria crescita per linee interne, conquistando fette di mercato nelle zone scelte per l’espansione dell’attività, contando su personale giovane (40 anni medi), preparato e pronto a fare fronte alle richieste dei clienti. Nel 2016, ha sottolineato Pedranzini, sollecitato anche dall’intervento critico di un socio, sono state aperte altre cinque filiali, di cui due in Veneto: «Vogliamo aprire nel Nordest, vogliamo conoscere quel territorio. Sappiamo che ci sono minacce per il sistema bancario che potrebbero rendere più pressante la vigilanza. Ma noi guardiamo avanti, facciamo scelte strategiche mirate alla sostenibilità dei piani industriali con una visione di medio-lungo termine. I fatti incresciosi accaduti nel sistema bancario sono avvenuti perché si è privilegiato il corto respiro con relative remunerazioni, la Bps ha sempre mirato a salvaguardare gli stakeholder».
Insomma, mentre negli anni passati era di moda acquistare sportelli, magari a caro prezzo, «abbiamo costruito in proprio», e ora gli altri istituti chiudono filiali e gestiscono esuberi di personale, mentre la Popolare ancora nel 2016 ha assunto altre 128 persone.
La crescita si esplica in una integrazione sempre più stretta tra operatività digitale e tradizionale, supporto alle imprese, non soltanto con l’erogazione del credito, che nel 2016 ha visto un incremento del 12% rispetto al 2015 di quelli erogati agli artigiani. L’attenzione viene anche dallo sviluppo ormai consolidato e accreditato di una rete di supporto all’internazionalizzazione.
I 343 milioni di euro dati dai soci nel corso dell’ultima operazione di aumento del capitale, «hanno già trovato riscontro in altrettanti utili di esercizio. A tanto ammonta la sommatoria degli ultimi tre risultati di bilancio consolidato. «Performance, questa - ha sottolineato il consigliere delegato - che non ha trovato conferma nel sistema, che complessivamente, dal 2014 a oggi, ha generato oltre 14 miliardi di euro di perdite». Così a fronte di un Roe di sistema a -10%, la popolare di Sondrio vanta un +4%. «Entro un anno e mezzo - ha aggiunto Pedranzini - arriveremo a validazione del rating. L’Emilia Romagna lo ha già fatto e ha migliorato il common equity di 300 punti, noi passeremmo al 14% dall’attuale 10%».
Sul fronte dei cosiddetti crediti non performanti, la Bps ha visto una lieve frenata dei deteriorati (-0,44%), «un decremento che per quanto lieve è significativo perché è avvenuto con l’introduzione di politiche aziendali particolarmente prudenziali».
I coefficienti raggiunti sul patrimonio nel 2016 confermano la solidità dell’istituto, che ha raggiunto un total capital ratio al 13,58% contro 10,50 % richiesto dalla vigilanza.
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