
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 22 Maggio 2025
Dieta mediterranea tra scienza, salute e territorio: il convegno promosso da Apf Valtellina
A Palazzo Muzio, a Sondrio, si è svolto il IV Convegno “Il cibo mediterraneo”, promosso da Apf Valtellina. Un confronto tra esperti su alimentazione, salute e sostenibilità, con interventi su polifenoli, sicurezza alimentare, cambiamenti climatici e nuove tecnologie. Un ponte culturale tra Nord e Sud nel segno della dieta mediterranea
Sondrio
Un percorso che unisce medicina, alimentazione e salute. E anche territorio perché, come dice Antonio Procopio, «in un’epoca segnata dalla globalizzazione, dalla progressiva omologazione dei modelli alimentari, che rischia di cancellare le peculiarità locali, il cibo mediterraneo è legato ai luoghi, alla stagionalità, ai territori: non tutto può essere standardizzato o trasportato ovunque». Grande valore scientifico, formativo e culturale per il IV Convegno internazionale “Il cibo mediterraneo” andato in scena a palazzo Muzio grazie alla promozione dell’Apf Valtellina, l’istituto professionale della Provincia di Sondrio. I lavori del convegno aperti dai saluti di Davide Menegola, presidente dell’amministrazione provinciale, di Evaristo Pini, direttore dell’Apf, di Marco Cimino, responsabile dell’area progetti e alta formazione dell’istituto, Antonio Procopio, direttore scientifico del convegno e professore ordinario di Chimica Organica all’UMG di Catanzaro e Piero Canino, responsabile organizzativo dell’evento, hanno proposto un viaggio all’interno della dieta mediterranea. In un ponte ideale che unisce Nord e Sud. Andrea Ottolina, amministratore delegato del Molino Colombo di Paderno d’Adda ha illustrato l’evoluzione della farina, uno degli ingredienti cardine della dieta, tra tradizione e innovazione, mentre Marco Missaglia, medico specialista in Scienza dell’Alimentazione e Dietologia ha condotto il pubblico in un viaggio tra i colori degli alimenti, approfondendo il ruolo dei polifenoli e dei composti antiossidanti. Un’analisi puntuale dei benefici legati ad alimenti comuni come il caffè, il prezzemolo e i capperi, che si rivelano preziosi alleati nella prevenzione di diverse patologie, purché consumati in modo consapevole. Stefano Alcaro, ordinario di Chimica Farmaceutica all’Università Magna Graecia di Catanzaro, ha raccontato l’esperienza di collaborazione tra l’ateneo e il centro di ricerca Crisea, sottolineando l’importanza della ricerca nutraceutica e il ruolo chiave che il mondo accademico può avere nel guidare l’industria alimentare verso soluzioni più efficaci e sostenibili. Sara Panseri, docente di Ispezione degli Alimenti di Origine Animale presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria e Scienze Animali dell’Università degli Studi di Milano, ha affrontato un tema tanto attuale quanto delicato: microplastiche e interferenti endocrini negli alimenti di origine animale. Un richiamo forte alla necessità di una maggiore attenzione alla sicurezza alimentare, minacciata da contaminazioni sempre più diffuse nell’ambiente e lungo la filiera produttiva. Gianni Galaverna, ordinario di Chimica degli Alimenti all’Università di Parma, ha invece tracciato un quadro lucido dell’impatto dei cambiamenti climatici sull’agricoltura. A chiudere Amalia Piscopo, ricercatrice presso l’Università degli Studi Mediterranea, che ha illustrato l’evoluzione delle tecnologie di packaging applicate agli alimenti tipici della dieta mediterranea, analizzando i comportamenti d’acquisto di italiani ed europei. Il convegno si è concluso con un pranzo a base di specialità calabresi, preparato e servito dagli studenti di Apf Valtellina in collaborazione con i ragazzi della scuola di Lamezia Terme. Un momento conviviale che ha rappresentato un’occasione concreta per valorizzare il patrimonio culturale e nutrizionale della dieta mediterranea, in piena sintonia con i temi affrontati durante gli interventi.
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