
Cronaca / Sondrio e cintura
Giovedì 08 Maggio 2025
Don Diego Fognini: «Mi auguro che il Papa possa essere vicino ai poveri, ai malati e ai giovani»
Don Diego Fognini, una vita spesa per gli altri e per la giustizia, parroco e operatore antidroga attivo da quasi trent’anni con la comunità territoriale e di accoglienza “La Centralina” a Cermeledo commenta l’elezione di Papa Leone XIV
Sondrio
«Spero sia un Papa vicino alla gente in difficoltà, ai malati, ai poveri e ai tossicodipendenti. È americano, sono fiducioso che possa comprendere queste problematiche». Don Diego Fognini, una vita spesa per gli altri e per la giustizia, parroco e operatore antidroga attivo da quasi trent’anni con la comunità territoriale e di accoglienza “La Centralina” a Cermeledo, un’autorità nell’impegno al contrasto dello spaccio e delle sostanze e nell’accoglienza degli ultimi, insegnate amatissimo, ha accolto con ottimismo e favore la nomina di papa Leone XIV, Robert Francis Prevost, cardinale statunitense di 69 anni.
«Siamo rimasti tutti molto stupiti, non era uno dei nomi considerati “papabili” - afferma il sacerdote, raggiunto telefonicamente subito dopo che il nome di Prevost è stato annunciato da cardinal Mamberti -. Di lui non si conosce un granché, ma, del resto, lo Spirito Santo soffia dove vuole». Le prime impressioni, però, sono assolutamente positive. «In pochi minuti mi sono informato su quello che ha fatto, e sono contento e ottimista - prosegue don Diego -. Ora spero che la gente non si chieda se sia progressista o conservatore, ma se sarà una figura vicina alle persone. Sono poche quelle che sanno ascoltare, lui sembra proprio essere una di queste. Mi auguro che possa essere vicino ai poveri, ai malati, ma anche che abbia attenzione per le problematiche giovanili. Abbiamo bisogno di qualcuno che aiuti i giovani a ritrovare la bellezza della fede. Speriamo sappia costruire ponti di pace e giustizia, che percorra il solco tracciato da papa Francesco».
L’inizio, da questo punto di vista, sembra promettente: la prima preghiera di Papa Prevost è stata «per la pace del mondo», e ha ricordato la celebrazione per la Madonna di Pompei, recitando l’Ave Maria con i fedeli in Piazza San Pietro. «In tanti pensavano che il papa sarebbe stato italiano - afferma ancora don Diego Fognini - ma non è così importante. Quello che è, invece, fondamentale, è che il nuovo papa segua gli obiettivi tracciati da Francesco. Perché la Chiesa è universale. Ed è vero che il papa è il vescovo di Roma, ma è anche e soprattutto il pastore della Chiesa universale. Ora dobbiamo fidarci di lui e della sua guida, che speriamo sia caratterizzata da coraggio e determinazione, ma anche fermezza, perché occorre essere molto forti e far sentire la voce della Chiesa a tutti i cristiani del mondo».
Il fatto che sia statunitense secondo don Diego può essere un valore aggiunto. «Perché conosce determinate problematiche, e può essere un ponte per la pace, me lo auguro - conclude il sacerdote -. È stato emozionante vedere piazza San Pietro così piena di fedeli. L’augurio che sento di esprimere è per una Chiesa che non si chiuda in se stessa ma sappia aprirsi al mondo, come insegna il Vangelo. Con un’attenzione alle persone, soprattutto a quelle più in difficoltà».
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