Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 10 Dicembre 2025
Elicottero precipitato, la testimonianza di un operaio: «La fiammata, poi una nuvola di polvere»
Spunta la testimonianza di un 52enne che ha assistito all’incidente dell’elicottero caduto una settimana fa a Lanzada. La carcassa del velivolo è stata recuperata solo oggi
Lanzada
«Arrivo tutte le mattine in cava intorno alle 8 e mi metto a preparare il macchinario con cui lavoro ed è in questo lasso di tempo, in cui aspetto che la macchina si metta in moto, che mi sono trovato ad assistere prima alla frana dell’11 novembre scorso, poi all’incidente elicotteristico di giovedì. Uno spavento via l’altro. Nel primo caso, ricordo che mi è venuto d’istinto chiamare subito in ufficio per avvisare dello smottamento, mentre giovedì scorso ho chiamato subito il 112. Ho cercato di mantenere la calma, ma ero terrorizzato, al punto che non so come ho fatto e non ricordo neppure di averlo fatto, ma mi sono ritrovato sul cellulare anche un piccolo video che devo aver registrato subito dopo l’incidente. Non si vede granché, ma l’ho girato subito ai carabinieri di Chiesa che mi hanno sentito come testimone sabato scorso».
A dirlo è Luca Parolini, 52 anni, di Lanzada, operaio della ditta Marmi Mauri con laboratorio di escavazione e lavorazione a Le Prese, a quota 1200 metri circa e a 200 metri, anche meno, in linea d’aria rispetto al luogo in cui si è verificato l’incidente aereo.
«Qui, ormai, dal giorno della frana, è un andirivieni di elicotteri – assicura Parolini – e tutte le mattine, o quasi, arrivavano a portare gli operai impegnati sul corpo frana. Io li vedevo e li vedo tutt’ora arrivare perché è proprio il momento in cui mi preparo per la giornata di lavoro. Di solito, però, scaricavano gli operai sulla strada, sotto l’area del distacco, poi loro salivano a piedi attraverso un sentiero fino al luogo di lavoro, saranno 40 minuti a piedi, mentre giovedì scorso l’elicottero è salito proprio fin sul punto del distacco, fin sul cantiere, in pratica, forse proprio per facilitare il compito agli operai che avevano finito il lavoro, ma dovevano recuperare il materiale utilizzato. Io posso dire soltanto di aver visto per la prima volta l’elicottero portarsi fino alla cengia e di averlo visto entrare di muso sulla stessa, rallentando. Non si è messo di traverso come per volersi semiappoggiare con un pattino a scaricare qualcuno, per cui, secondo me, ma è, ovvio, solo una mia interpretazione, non deve aver fatto in tempo a far scendere uno degli operai prima che l’incidente si verificasse. In ogni caso, l’ho visto entrare di muso sulla cengia e, subito dopo, ho visto una fiammata potente, un vero e proprio bagliore. Chiaramente, non so se il mezzo abbia cozzato contro una roccia o degli alberi, però ho avuto nettamente l’impressione che qualcosa fosse andato storto e, subito dopo, tutto è stato coperto da una nuvola di polvere, salita come fosse una palla di polvere. Non ho più visto l’elicottero ed ho sentito come uno scoppio, un tonfo, ed ho pensato fosse caduto. Ho preso il telefonino ed ho composto il 112 dando l’allarme. Ho cercato di mantenermi calmo, ma l’operatrice continuava a farmi domande ed io ero atterrito dallo spavento, balbettavo, mi tremavano le gambe. Quando mi ha visto in quello stato, il titolare mi ha detto di sedermi e di mettermi tranquillo per un po’».
Mentre Luca Parolini allertava il 112, anche l’agente di polizia locale di Lanzada, che aveva assistito da lontano alla tragedia, lo ha fatto. Sabato, poi, è stato chiamato a testimoniare quanto visto dai carabinieri di Chiesa in Valmalenco ed ha consegnato loro anche il filmato da 10 secondi fatto senza rendersene conto dove si vede solo, però, la nuvola di polvere alzatasi.
«Per me è stata un’esperienza scioccante – assicura Parolini –. Ho detto ai carabinieri quello che ho visto e spero possa essere utile. In quel momento mi è passato per la testa di tutto. Avevo paura anche per persone di Lanzada che avrebbero potuto essere su quell’elicottero. Sono tutt’ora scosso».
Martedì pomeriggio, intanto, è stata recuperata la carcassa dell’As 350 B3 Ecureuil della Wocher Helicopter incidentato posta sotto sequestro e che verrà esaminata dai periti della procura di Sondrio e dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo.
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