Faedo, aggredito mentre filma un vandalo: lanciato un flessibile

A Faedo Valtellino un uomo di circa 65 anni ha aggredito un ex appartenente alle forze dell’ordine dopo essere stato sorpreso mentre cercava di danneggiare una sbarra comunale, già oggetto in passato di atti vandalici.

Faedo Valtellino

Un incidente doloso, pochi giorni fa, che avrebbe potuto avere conseguenze ben peggiori di quelle che, in realtà, ha avuto. La sbarra in metallo è stata posizionata dagli addetti incaricati dall’amministrazione comunale di Faedo Valtellino per impedire il transito ai non autorizzati a una stradina agro-silvo-pastorale, altrimenti usata per il passaggio anche da chi, in particolare tanti giovani, in sella alla moto da trial si avventurano nei boschi per la pratica del loro sport preferito.

Il transito è consentito, invece, ad esempio, agli operatori di Secam Spa che raggiungono periodicamente l’acquedotto montano, per controllare che tutto funzioni al meglio e non ci siano guasti o situazioni di inquinamento. Anche un cartello, in località San Carlo, avvisa del divieto.

Ma la sbarra, più volte, è stata oggetto di vandalismi. E domenica, nel tardo pomeriggio, prima serata, è successo un episodio dai contorni davvero allarmanti. Un ex appartenente alle forze dell’ordine che abita nelle vicinanze - ancora con l’innato spirito investigativo di quando indossava la divisa, seppure lo faceva di rado perché operava in abiti borghesi in quanto incaricato, in passato, a interessanti indagini - aveva da tempo maturato i sospetti su chi potesse essere il vandalo seriale e, appena poteva, controllava l’area prospiciente la sbarra, nella speranza di sorprenderlo. Finchè domenica, appunto, si è accorto dell’arrivo del sospetto, un pensionato sui 65 anni, molto conosciuto in paese per la sua passata attività, armato di un flessibile e quando si è accorto delle sue reali intenzioni - ovvero tagliare per l’ennesima volta la barriera metallica - ha iniziato a filmarlo con il suo cellulare di ultima generazione.

L’uomo, a un certo punto, si è accorto. E cosa ha fatto? Ha scaraventato contro l’ex militare il flessibile perfettamente funzionante, incandescente, e il videomaker è riuscito per un soffio, lui e la moglie che gli era accanto, a schivare quello strumento bollente. Se gli fosse finito addosso avrebbe potuto colpirlo, nella migliore delle ipotesi, alla safena di una gamba ad esempio, o in altri punti delicati del corpo.

Il vandalo attempato, non contento, probabilmente arrabbiato per l’imprevisto che gli ha fatto saltare i piani, ha pensato bene - si fa per dire - di scagliarsi contro la coppia: una violenta aggressione a calci e pugni. Che ha provocato lesioni giudicate guaribili dai sanitari del Pronto Soccorso dell’ospedale del capoluogo valtellinese in 10 giorni per lui, in una settimana per la consorte. La vittima è riuscita, in una manciata di secondi, a riprendere con il telefonino pure il momento dell’assalto. E ovviamente ha consegnato i video ai carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Sondrio, intervenuti sul posto per iniziare ad accertare i primi fatti e le versioni dei fatti dalle parti coinvolte.

«Mi hanno spiegato - dice l’ex appartenente alle forze dell’ordine, oggi impiegato in un ente pubblico - che si può profilare il tentato omicidio. Ovviamente sia io che mia moglie abbiamo informato dell’accaduto il nostro avvocato di fiducia per i passi successivi». Anche il Comune, oggi guidato dal sindaco Giordano Caprari, dovrà nuovamente intervenire per riparare i danni subiti.

«La sbarra - sottolineano alcuni residenti - è stata posizionata dal Comune da almeno 15-20 anni per evitare/rallentare il passaggio sconsiderato di moto, quad e biciclette che utilizzano il passaggio, nei boschi, come pista di downhill o da allenamento per motocross».

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