Faida tra bande di spacciatori, arrestati gli autori del tentato omicidio di Postalesio

I tre extracomunitari, irregolari sul territorio nazionale, pochi giorni dopo la sparatoria erano già finiti in manette durante un’operazione antidroga nei boschi di Sirta, nel comune di Forcola

Postalesio

Hanno sparato per difendere il loro territorio di spaccio, in una vera e propria guerra tra bande combattuta nei boschi della media e bassa Valle. Ora la Polizia di Stato di Sondrio ha chiuso il cerchio su quella sparatoria che, nella notte tra il 5 e il 6 agosto, aveva sconvolto la quiete di Postalesio e ferito gravemente un trentenne, colpito al torace da un proiettile.

Dopo settimane di indagini serrate, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sondrio, gli investigatori della Squadra Mobile hanno individuato e arrestato i responsabili: tre cittadini extracomunitari — E.H.M., 18 anni, E.A.H., 28 anni, e K.H., 18 anni — irregolari sul territorio nazionale. Gli stessi che, pochi giorni dopo la sparatoria, erano già finiti in manette durante un’operazione antidroga nei boschi di Sirta, nel comune di Forcola, dove erano stati trovati accampati con quasi quattro etti di stupefacenti, 6.600 euro in contanti e un’arma da guerra perfettamente funzionante: una mitragliatrice sovietica PPSh-41, risalente alla Seconda guerra mondiale.

«Il rinvenimento di un’arma da guerra è un fatto inedito per questo territorio e segna una pericolosa escalation» aveva spiegato il dirigente della Squadra Mobile, commissario capo Francesco Castaldo. «Era con ogni probabilità un deterrente per scoraggiare bande rivali e fronteggiare eventuali controlli delle forze dell’ordine».

Le analisi dei telefoni sequestrati ai tre arrestati e l’esame dei tabulati hanno poi consentito di collegarli al ferimento di Postalesio. Quella notte, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, quattro uomini armati — due con fucili e due con pistole — avevano sorpreso nei boschi due soggetti, accampati per attività di spaccio. Li avevano rapinati del denaro e della droga in loro possesso e avevano sparato a uno di loro, colpendolo al torace prima di fuggire.

Nonostante la ferita, la vittima era riuscita, insieme all’amico, a raggiungere un’abitazione in via Vanoni, dove aveva chiesto aiuto. I residenti, svegliati nel cuore della notte, avevano subito allertato i soccorsi. Il ferito era stato portato d’urgenza all’ospedale di Sondrio e poi trasferito in elicottero a Sondalo: gravissimo, ma salvo.

Le indagini hanno permesso di ricostruire l’intero scenario: il “gruppo di Sirta”, quello dei tre arrestati, avrebbe deciso di punire il “gruppo di Postalesio” per avergli sottratto clienti, dando vita a un vero e proprio assalto punitivo. All’esito dell’attività investigativa, la Procura ha richiesto e ottenuto dal giudice per le indagini preliminari tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, eseguite il 25 ottobre dalla Squadra Mobile di Sondrio.

I tre arrestati, già detenuti per i fatti di Sirta, sono ora accusati di tentato omicidio, rapina aggravata e detenzione illegale di armi da guerra.

L’operazione conferma quanto da tempo temuto dagli investigatori: nei boschi della Valtellina non si tratta più soltanto di spaccio isolato, ma di un vero sistema criminale, strutturato in gruppi rivali pronti a difendere con le armi il proprio territorio. Una guerra silenziosa, combattuta tra alberi e sentieri, che ora ha mostrato tutto il suo volto di violenza.

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