Frane e massi in Valtellina, strada chiusa a Sondrio

Ieri in via Bertacchi, a Prata Camportaccio, la caduta di tre massi di grandi dimensioni. Nessun danno alle abitazioni. Disagi anche a Sondrio, con la chiusura della strada Mossini–Arquino, e monitoraggi in corso a Lanzada

Sondrio

Il risveglio non è stato dei migliori, ieri mattina alle 8.47, in via Bertacchi a Prata Camportaccio, da dove sono partite diverse chiamate ai vigili del fuoco in seguito a movimenti distintamente avvertiti lungo il versante sovrastante.

«I residenti nelle case di edilizia residenziale pubblica della zona ci hanno chiamati dicendo che tremava addirittura il pavimento delle loro abitazioni – assicurano i vigili del fuoco – come se stesse avvenendo un terremoto. In realtà si trattava di massi, anche imponenti, ruzzolati giù lungo il versante».

Almeno tre i massi staccatisi, che però non hanno superato il vallo di protezione realizzato negli anni scorsi, arrestandosi lungo il pendio senza costituire reale pericolo per l’abitato. Lo spavento è stato tanto, perché due blocchi hanno un diametro di circa due metri ciascuno, mentre il terzo è ancora più grande, definito “ciclopico”: se avessero raggiunto via Bertacchi le conseguenze sarebbero state ben diverse.

Sul posto, oltre ai vigili del fuoco di Mese, è giunto subito il sindaco Antonio Venezia con il vicesindaco Andrea Pruneddu e il consigliere Eugenio Bernasconi, volontario di Protezione civile. È stato immediatamente contattato il geologo consulente del Comune, Andrea Tedoldi, che con il drone ha scandagliato il versante e consegnato agli amministratori una relazione nel tardo pomeriggio. Non è stata ravvisata una situazione di pericolo imminente, perciò non si è proceduto all’evacuazione.

Sempre ieri mattina, intorno alle 8.30, l’allarme è scattato anche sulla strada comunale che collega Mossini ad Arquino, nel territorio di Sondrio. Due massi misti a terra e detriti si sono abbattuti sulla carreggiata, creando una parziale ostruzione. Nessuna persona o veicolo è rimasto coinvolto. Sul posto vigili del fuoco, Polizia locale e tecnici comunali, che hanno rilevato altro materiale instabile a monte e suggerito la chiusura temporanea della strada. La via è rimasta interdetta per tutta la giornata di ieri, in attesa del sopralluogo geologico che oggi definirà gli interventi da attuare.

Infine, una chiusura si è resa necessaria anche tra Tornadri e Franscia venerdì sera, per il superamento della soglia d’allarme dei sensori installati nella zona della miniera della Bagnada, dove il 3 febbraio 2024 si era staccato un masso che aveva imposto due mesi di interruzione. Sabato pomeriggio l’allarme è rientrato e l’amministrazione di Marco Negrini ha ripristinato il transito.

La messa in sicurezza del versante è in corso, con Regione Lombardia che ha stanziato quasi due milioni di euro.

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