Giubileo dei cori, in 150 dalla Valtellina

Da venerdì a domenica grande partecipazione in Vaticano all’evento tematico dell’Anno santo. Don Negrini: «Partecipazione sopra le attese. Che emozione»

Sondrio

l conto alla rovescia ormai è giunto a conclusione. Dopodomani partiranno per incontrare Papa Leone XIV a Roma quasi trecento fedeli provenienti da tutta la Chiesa di Como: un numero decisamente significativo, ma soprattutto «una partecipazione davvero sopra ogni aspettativa, che ci sorprende positivamente e che mostra il desiderio di aprirsi a una dimensione di Chiesa universale». Questo è il commento di don Nicholas Negrini, originario di Caspoggio, maestro della Cappella musicale del Duomo e delegato per la Musica sacra in Diocesi: sarà lui assieme al malenco monsignor Simone Piani, direttore dell’Ufficio per la Liturgia - a guidare il pellegrinaggio in occasione del Giubileo dei Cori e delle Corali.

Ottima la risposta anche dei cantori della provincia di Sondrio: pressoché la metà del gruppo lariano è rappresentata da valtellinesi, con coristi e accompagnatori provenienti da Sondrio, da Lanzada, da Caspoggio, da Caiolo, da Buglio in Monte, da Val Masino e da Morbegno.

Davanti a loro tre giorni intensi di canto, sicuramente, ma soprattutto di fede e di preghiera. Già, perché, «al di là della dimensione di viaggio nella Capitale – che comunque non è trascurabile –, noi andremo a Roma innanzitutto come pellegrini. E insieme rinnoveremo la Professione di fede sulla tomba dell’apostolo Pietro», ricorda don Negrini. Anche per questo, «ho suggerito a tutti gli iscritti di accostarsi al sacramento della riconciliazione prima di partire, così da prepararsi bene soprattutto dal punto di vista spirituale».

Così hanno fatto i coristi del gruppo formato dalla corale “Beato Nicolò Rusca” di Sondrio e dalle voci di Lanzada, Caiolo, Buglio e Morbegno - in tutto, 115 partecipanti nella serata di lunedì quando, in occasione delle prove nella Collegiata della città del Bitto, hanno potuto confessarsi, grazie alla disponibilità dei sacerdoti della parrocchia morbegnese. Un momento importante e di certo non trascurabile nel cammino di preparazione al viaggio nella Capitale.

Se il programma giubilare vero e proprio prenderà il via nella mattinata di sabato, con l’udienza generale del Santo Padre in piazza San Pietro, l’itinerario della comitiva comasca inizierà con qualche ora d’anticipo. Ossia venerdì, nel pomeriggio, «quando la maggior parte dei coristi della Diocesi sarà già arrivata nella Capitale. A partire dalle 16.30 vivremo il passaggio della Porta Santa a San Giovanni in Laterano, dove poi celebreremo l’Eucarestia di apertura del nostro pellegrinaggio», spiega il sacerdote.

La Messa sarà animata dai quasi trecento presenti secondo un programma stilato nelle scorse settimane, «che tiene conto dell’importante esperienza dei Convegni diocesani», con partiture di Luigi Picchi, di don Ilario Cecconi e di don Felice Rainoldi, nel decimo anniversario della sua scomparsa. Senza dimenticare elaborazioni di autori contemporanei, come nel caso di Lorenzo Pestuggia, organista titolare della Cattedrale di Como, e di Pietro Ciapponi, direttore del coro parrocchiale “San Giovanni Battista” della Collegiata di Morbegno.

La partecipazione al Giubileo dei Cori e delle Corali a Roma sarà poi caratterizzata da altri momenti importanti, come – sempre nel pomeriggio di sabato – il pellegrinaggio da piazza Pia alla basilica di San Pietro, con il passaggio della Porta Santa. E poi, in serata, «ci ritroveremo ancora insieme nella basilica di San Giuseppe al Trionfale per la celebrazione dei primi vespri della solennità di Cristo Re», ricorda don Negrini. «Questa chiesa è storicamente legata alla nostra Diocesi, visto che fu costruita per desiderio di San Luigi Guanella. Tuttora è affidata alla cura dei Servi della Carità, cui va la nostra gratitudine per l’accoglienza».

La preghiera vespertina, inoltre, «sarà il modo per mostrare un’altra parte della liturgia al di fuori della Messa». Domenica mattina, infine, «vivremo tutti assieme il culmine di questo Giubileo, ossia la solenne celebrazione eucaristica in piazza San Pietro presieduta da Papa Leone XIV. Dopodiché, i diversi gruppi faranno ritorno in Diocesi, sicuramente arricchiti da un’esperienza significativa di Chiesa».

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