Guardia di Finanza, 60 anni di soccorso alpino. A Sondrio un intervento su quattro

Celebrazioni per il 60° anniversario del Soccorso alpino della Guardia di finanza. In provincia di Sondrio si concentra un quarto degli interventi nazionali.

Sondrio

Sessant’anni di specializzazione al servizio della sicurezza in montagna, ma anche numeri che raccontano un impegno quotidiano di assoluto rilievo nazionale. È il quadro emerso nel corso delle celebrazioni per il 60° anniversario del Soccorso alpino della Guardia di Finanza (Sagf), occasione durante la quale sono stati presentati i dati relativi all’attività svolta nel 2025 dalle Stazioni operative in provincia di Sondrio, alla presenza delle autorità civili e militari.

Un dato su tutti fotografa il peso del territorio valtellinese nel sistema nazionale dei soccorsi in montagna: pur contando solo tre Stazioni Sagf sulle 27 operative in Italia, la provincia di Sondrio concentra oltre il 25% degli interventi complessivi effettuati a livello nazionale. Secondo le statistiche del Comando provinciale, aggiornate al 15 dicembre 2025, gli interventi effettuati nell’anno sono stati 588, pari al 25,07% del totale nazionale, un’incidenza che non ha eguali in rapporto al numero di presidi presenti.

Il presidio più impegnato è risultato quello di Sondrio, con 319 interventi, seguito da Madesimo (162) e Bormio (107), a conferma di una pressione operativa costante su un territorio complesso.

Entrando nel dettaglio delle tipologie di intervento, 252 operazioni hanno riguardato le piste da sci, mentre 336 sono state classificate come interventi di altra natura. Dati che evidenziano non solo l’intensa attività in ambito sciistico, ma anche la varietà e la complessità delle situazioni affrontate quotidianamente dagli uomini e dalle donne del Sagf, impegnati in soccorsi in ambiente impervio, ricerche di persone disperse, attività di protezione civile e compiti di polizia di montagna.

Sul fronte dei soccorsi, nel solo 2025 sono state 568 le persone tratte in salvo, di cui 319 nell’area di Sondrio, 116 a Madesimo e 133 a Bormio. Le salme recuperate sono state complessivamente 48, con un’incidenza del 19,51% rispetto al dato nazionale, ulteriore indicatore della delicatezza e dell’elevato rischio che caratterizzano molti degli interventi svolti.

Il confronto con gli anni precedenti conferma una continuità operativa elevatissima. Nel triennio 2023–2025, in provincia di Sondrio si sono registrati 803 interventi sulle piste da sci e 948 interventi riconducibili ad altre tipologie, con 1.771 persone soccorse e 117 salme recuperate.

Numeri e testimonianze che danno concretezza al ruolo del Soccorso alpino della Guardia di Finanza, specialità istituita nel 1965 e oggi punto di riferimento nazionale nel soccorso in ambiente montano, grazie a personale altamente specializzato, all’impiego di tecnologie avanzate e a un sistema di collaborazione con il Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico, il 118–Areu, i Vigili del fuoco e la Protezione civile. Un presidio fondamentale per la sicurezza di residenti e turisti, destinato a rivestire un ruolo ancora più centrale in vista delle Olimpiadi Invernali Milano-Cortina 2026.

Sessant’anni di storia, impegno e dedizione «al servizio della montagna e della vita umana». Così il colonnello Daniele Sanapo, comandante provinciale delle Fiamme gialle di Sondrio, ha introdotto il discorso in occasione delle celebrazioni per il 60° anniversario del Soccorso alpino della Guardia di finanza (Sagf).

«Non è soltanto il tempo dei consuntivi di fine anno – ha spiegato – ma un momento per condividere con la cittadinanza un glorioso passato fatto di tradizione, dedizione, professionalità e coraggio», che accompagna da sessant’anni «le nostre donne e i nostri uomini della montagna». Un patrimonio che, ha aggiunto, deve essere affiancato da uno sguardo attento al futuro, per comprendere le sfide e le dinamiche operative che attendono il soccorso in ambiente montano.

«La montagna è esigente ed esige rispetto», ha sottolineato Sanapo, richiedendo operatori «preparati agli scenari più complessi e delicati» e capaci di garantire «un impegno costante e diuturno», supportato da un continuo «innalzamento degli standard tecnologici, necessario a ridurre al minimo i tempi di intervento». «Si tratta di vite umane – ha ricordato – e questo non dobbiamo mai dimenticarlo».

Il comandante ha ripercorso l’evoluzione del Sagf, «nato nel 1965» e progressivamente adeguato in ambito addestrativo, operativo e logistico, per rispondere a scenari sempre più complessi. Non è mancato un riferimento agli imminenti eventi olimpici, «un nuovo e sfidante banco di prova per i nostri specialisti sulle piste», sottolineando però che «l’efficienza e la preparazione non bastano: senza una rete del soccorso tutti gli sforzi sarebbero vani».

Accanto a Sanapo erano presenti il maggiore Paolo Leonarduzzi, comandante del Gruppo Sondrio, il maresciallo aiutante Alessia Guanella, comandante della Stazione Sagf di Madesimo, il luogotenente Christian Maioglio, comandante della Stazione Sagf di Sondrio, e il maresciallo ordinario Simone Radaelli, comandante della Stazione Sagf di Bormio. Il colonnello ha ringraziato tutti gli specialisti del Sagf e i partner della rete del soccorso, ribadendo: «La strada della collaborazione per la sicurezza della montagna è tracciata. Noi ci siamo e lo dimostriamo ogni giorno».

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