La generosità della Valmalenco per la Scampa di padre Eraldo

Un gruppo di volontari della Valmalenco si è recato nel difficile quartiere di Napoli per supportare padre Eraldo nella riqualificazione di un edificio in disuso.

Caspoggio

Il legame con padre Eraldo Cacchione, milanese, gesuita, rettore alla Rettoria Santa Maria della Speranza di Scampia, a Napoli, impegnato nella pastorale dei Rom e membro del cda della Fondazione Migrantes della Conferenza episcopale italiana, risale all’epoca Covid, quando il gesuita approdò in Valmalenco, a Caspoggio, e i fedeli della valle ebbero modo di entrare in contatto con lui e con il suo mondo durante la Via Crucis di valle in cui ogni singola stazione narrava dei problemi della sua terra di apostolato: la droga, lo spaccio, la camorra, uno spaccato entrato nella quiete, o quasi, malenca come un fulmine a ciel sereno. Uno spaccato su un mondo diverso da quello della valle del Mallero, ma che era piaciuto molto e aveva lasciato il segno.

E da allora il legame fra i malenchi e padre Eraldo non si è più spezzato, anzi, si è rinsaldato e quando il gesuita ha bisogno di qualcosa, anche a livello pratico, sa che può contare sul buon cuore e la disponibilità malenca.

Ed è così che sabato 18 ottobre, grazie al pulmino messo a disposizione dalla comunità pastorale della Valmalenco, retta da don Renato Corona, e al supporto dello Spi (Sindacato pensionati) della Cgil che ha coperto tutte le spese di viaggio e dell’Auser della Valmalenco, che ha coperto quelle di vitto, in nove sono partiti dalla valle del Mallero verso Scampia per rispondere alla chiamata di padre Eraldo che aveva bisogno di mani valenti per poter riadattare la canonica e farne un centro di accoglienza.

«Siamo arrivati a Scampia sabato sera – dice Giorgio Nana, di Lanzada, fra i partecipanti – e la giornata di domenica l’abbiamo trascorsa a Napoli, in visita alla bellissima città. Poi, da lunedì, tutti sul cantiere, per sistemare lo stabile ormai in disuso da anni da cui abbiamo ricavato un appartamento che, probabilmente, verrà destinato ad ospitare una famiglia bisognosa, e un centro di accoglienza. Abbiamo lavorato fino a venerdì, dalle 7 alle 12 e dalle 13 alle 18, e, soprattutto i miei conterranei, tutti muratori in pensione, hanno stravolto gli ambienti in pochi giorni. Padre Eraldo era stupito e felice del risultato e lo siamo anche noi perché sappiamo quanto ha bisogno, lui e la sua terra, di aiuto. Già tre anni fa eravamo scesi a dargli una mano, e, quando c’è bisogno, lui sa che ci siamo. È rimasto da solo in questo quartiere particolare, noto per le sue vele, e dove prima c’erano otto sacerdoti. Ma non molla un istante, una persona stupenda e, quanto al posto, noi ci siamo trovati bene. Diciamo che è tutto mondo e paese, ci sono i problemi qui, come ci sono altrove».

Con Nana, a prestare attività di volontariato a Scampia c’erano anche Carlo, Fabio, Elio, Celestino e Marco Bricalli, Mario Gaggi, Paride Nani e Dante Presazzi.

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