
(Foto di Monica Bortolotti)
L’esercitazione fatta lungo l’Adda a Castione è stata ripresa sulla rivista tecnica nazionale. Le squadre di A2A guidate da Corona sono un esempio
Sondrio
La foto in copertina e, all’interno, un ampio servizio corredato da più di venti immagini a testimonianza di ogni fase del progetto. L’esercitazione fatta lungo l’Adda a Castione dalla squadra speciale antinquinamento con le spugne capaci di assorbire gli idrocarburi finiti in acqua e di renderli riutilizzabili, iniziativa del Gruppo di Protezione civile di A2A guidato da Roberto Corona e dell’Indomita del patron Benedetto Del Zoppo, conquista la ribalta nazionale.
A dare risalto al progetto è la rivista specializzata “112 Emergencies”, il mensile di informazione di studi e ricerche sulla Protezione e difesa civile e sulla sicurezza fondato da Giuseppe Zamberletti - ex ministro fondatore della Protezione civile il cui nome è legato a doppio filo con l’alluvione del 1987 in Valtellina (Zamberletti rimase dieci giorni nella zone devastate da acqua e frane, prese decisioni che salvarono vite, prima di essere sostituito nel ruolo di coordinatore dall’allora ministro Remo Gaspari) - e Luigi Rigo, che ancora lo dirige.
Sotto il titolo “Un esercito contro gli sversamenti: sull’Adda debutta la spugna mangia-idrocarburi” si dispiega il racconto della dimostrazione andata in scena alla fine di marzo nel tratto di fiume davanti alla sede dell’Indomita a Castione, esercitazione frutto del lavoro e dell’impegno di oltre un anno.
In quell’occasione la squadra che il Gruppo bonifiche fluviali A2A ha messo in piedi era stata dotata di una barriera da posare in acqua per arginare l’inquinamento e anche delle “spugne” realizzate dalla T1 Solutions che possono assorbire, fino a circa 25 volte il loro peso, qualsiasi idrocarburo consentendo di recuperarlo dopo averlo estratto tramite “strizzatura” e possono essere utilizzate 200 volte. Una prova che aveva impressionato positivamente tutti i presenti.
«Ogni azione a favore dell’ambiente e del territorio – ricorda Corona – e di chi ne ha bisogno, soprattutto se indirizzata in un processo di sostenibilità e di economia circolare deve ricevere la giusta attenzione». Un’attenzione nazionale, a questo punto, grazie alla rivista che promuove il progetto come buona pratica a favore della salvaguardia dell’ambiente.
Una bella soddisfazione per Corona e i suoi, il cui impegno non si esaurisce mai. I volontari dell’associazione di Protezione civile A2A sono infatti protagonisti anche del “Progetto Marcello” che coinvolge alcuni ragazzi autistici. Dopo aver fatto un campo esercitativo con alcuni ragazzi dell’associazione Triade Sos autismo, aver definito la strategia e sottoscritto un accordo di intenti tra i presidenti, le due associazioni hanno infatti partecipato all’adunata nazionale numero 96 degli alpini che si è svolta a Biella da venerdì a ieri.
Una scommessa, una adunata inclusiva nella sua organizzazione operativa che dà soddisfazione e riconoscimento anche agli alpini con i quali il sodalizio A2A da sempre fraterno. Sono passati due anni dalla formalizzazione dall’accordo di collaborazione reciproca su eventi emergenziali nazionali e lo spirito e la volontà di collaborare è sempre forte e all’insegna dell’altruismo.
«Il “Progetto Marcello” - spiega Corona - punta ad una nuova forma di inclusione per giovani che spesso non possono ancora esprimere a fondo le loro potenzialità, mettendosi al servizio di chi ne ha bisogno, un progetto aperto a tutti, attrattivo che ogni associazione volendo potrebbe adottare».
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