Massari in Valtellina: ascolto, identità e futuro oltre le Olimpiadi

La nuova assessora regionale al Turismo ha incontrato amministratori e operatori locali, sottolineando come la Valtellina rappresenti «una delle immagini più forti della Lombardia» .

Sondrio

Un’occasione di ascolto e confronto. È iniziata ieri mattina da Sondrio, dal Grand hotel della Posta dove ha incontrato i vertici locali di Fratelli d’Italia guidati da Francesco Romualdi e i rappresentanti di enti e istituzioni, a cominciare dal sindaco del capoluogo Marco Scaramellini e dall’assessore ai lavori pubblici Simone Del Marco, la due giorni in Valtellina di Debora Massari, neo assessore al Turismo della Lombardia dopo l’addio di Barbara Mazzali.

Per Massari la prima volta in provincia di Sondrio da rappresentante regionale, ma non in assoluto: da bambina - ha ricordato - frequentava insieme al padre Igino, le piste da sci locali, «ma amo la montagna anche senza la neve» ha aggiunto.

Durante il confronto con amministratori e operatori del territorio, Massari ha sottolineato come la Valtellina rappresenti «una delle immagini più forti della Lombardia» e come i risultati turistici degli ultimi anni non siano frutto del caso, bensì «della professionalità, dei sacrifici, della capacità imprenditoriale e del senso di comunità». La nuova assessora ha spiegato di essere arrivata «per ascoltare chi vive questo territorio, chi lavora e affronta ogni giorno le sfide di una valle alpina», senza portare ricette preconfezionate, ma con la volontà di coglierne punti di forza e criticità. «Sono qui senza filtri – ha ribadito – con molto rispetto».

Secondo Massari, la Lombardia possiede un potenziale ancora largamente inespresso nel raccontarsi ai visitatori internazionali. Per questo, pur riconoscendo il traino rappresentato dalle Olimpiadi 2026, l’assessora ha insistito sulla necessità di andare oltre l’evento sportivo: «Non dobbiamo inventare nulla. Dobbiamo raccontare meglio ciò che esiste già, valorizzare la storia, la cultura, le eccellenze enogastronomiche, le montagne e soprattutto il modo unico di accogliere che caratterizza queste valli». Un racconto più riconoscibile e competitivo, capace di emozionare e di far emergere l’identità profonda dei luoghi, è per Massari una delle chiavi per consolidare e ampliare la presenza turistica. Quindi un lavoro sulla coerenza e sulla forza del racconto identitario: «Non è una questione di promozione in più, ma di come ci presentiamo e dell’immaginario che vogliamo costruire». Anche per questo, ha spiegato, il suo approccio parte dall’ascolto: «Non ho la presunzione di arrivare con un elenco di interventi, ma con la disponibilità a conoscere direttamente il territorio e i suoi valori. Le politiche migliori nascono così».

Massari ha concluso la visita esprimendo apprezzamento per il lavoro portato avanti da amministratori, operatori turistici e comunità locali. «Riparto da Sondrio con la convinzione che questa valle abbia una forza straordinaria e con l’impegno di valorizzarla nel miglior modo possibile, insieme a tutti voi».

Terminata la tappa sondriese, Massari ha proseguito verso Bormio, dove ha trascorso la notte prima di riprendere il tour questa mattina a Livigno e quindi a Tirano, ultima visita in agenda prima del rientro a Brescia. Luoghi diversi, ma accomunati - ha osservato - da una medesima matrice culturale: «Sono quattro realtà differenti, ma legate da una stessa anima alpina. Una Lombardia di montagna che può parlare al mondo con una voce unica, senza perdere le specificità di ciascuno».

E guardando al futuro, Massari ha indicato un obiettivo chiaro: «Le Olimpiadi sono un volano importante, ma la sfida è destagionalizzare, non solo in Valtellina ma in tutta la Lombardia». Rendere cioè la montagna lombarda attrattiva durante tutto l’anno.

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