Materne private
«Orario pieno
se hanno spazi»

La precisazione del dirigente scolastico: gli asili paritari possono mantenere gli orari attuali se sono in grado di rispettare le norme anti covid

Un conto è la proposta oraria condivisa in vista della ripresa delle lezioni a settembre dai dirigenti scolastici degli istituti comprensivi statali. Un conto è quella che potranno offrire le paritarie, comprese le scuole dell’infanzia della Fism provinciale (Federazione italiane delle scuole materne di ispirazione cattolica), in base alle risorse di personale a loro disposizione.

Nel primo caso, con gli organici attualmente confermati, di concerto con l’Ufficio scolastico territoriale (Ust), si è deciso insieme ai presidi di garantire un servizio di 25 ore: all’asilo, se le condizioni non cambiano, nelle statali si andrà solo la mattina. Nel caso delle materne paritarie il monte ore può rimanere invariato rispetto ad ora, nell’ambito delle disposizioni anti-contagio.

A fare chiarezza è il dirigente dell’Ust Fabio Molinari, che ieri in una nota ha messo i puntini sulle i, rispetto un precedente comunicato relativo all’incontro di venerdì scorso con i presidi dei comprensivi, durante il quale si sono messe a punto delle proposte orarie anche per scuola primaria e medie.

«A seguito dell’interlocuzione avvenuta con il presidente provinciale della Fism - alla guida c’è Elisabetta Natali -, si precisa che la proposta oraria presentata si riferisce alla attuale situazione della consistenza organica degli istituti comprensivi statali della provincia» sottolinea Molinari. Oltre alle 25 ore alla settimana per la scuola dell’infanzia, si è deciso per un ingresso flessibile - da organizzarsi nella prima mezz’ora partendo dalle 7,55 - alla primaria statale, dove il tempo pieno non potrà scendere sotto le 35 ore (solitamente sono 40), quello normale sotto le 27 rispetto alle solite 30 ore settimanali. È chiaro che «qualora vi fosse un incremento di tale dotazione da parte dell’amministrazione centrale, ovviamente il tempo scuola verrebbe aumentato» rimarca Molinari.

Se in questo mese e mezzo che ci separa dallo squillo della prima campanella il 14 settembre dovessero da Roma incrementare la dotazione organica si tornerebbe alla normalità pre-covid. È anche vero che potrebbero esserci già oggi «alcuni istituti comprensivi che hanno la possibilità di un incremento orario grazie a risorse proprie o degli enti locali potranno regolarsi in base alla propria autonomia».

In particolare sulle scuole paritarie - in provincia le materne Fism sono 29 e accolgono circa 1.800 bimbi - Molinari specifica: «Qualora dispongano dei necessari spazi per garantire il distanziamento e la presenza di più gruppi nel medesimo ambiente (o di soluzioni ulteriori nel rispetto delle norme) potranno liberamente mantenere il monte ore invariato»

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