Maturità 2025, a Sondrio vincono i temi sul rispetto e l’indignazione

Al campus scolastico di via Tonale a Sondrio, le tracce più scelte della prima prova scritta dell’Esame di Stato 2025 sono state la B2 sul valore del rispetto e la C2 sull’indignazione nei social media. Bocciati invece Pasolini e Tomasi di Lampedusa proposti per l’analisi del testo. Le opinioni dei maturandi tra soddisfazione, disorientamento e sogni per il futuro.

Sondrio

Una prima prova scritta all’insegna del rispetto e dell’indignazione, cioè temi centrali della tipologia B 2 e della C 2. Sembrano essere state queste le due tracce che hanno raccolto maggiori consensi tra i maturandi del campus scolastico di via Tonale ieri a Sondrio, dove, come nel resto d’Italia, con il tema di italiano ha preso il via ufficialmente ieri la maturità 2025.

Dedicata ad un argomento di grande attualità quale il rispetto come valore fondante della convivenza civile la traccia B 2, a partire da un testo tratto da un articolo di Riccardo Maccioni, pubblicato su Avvenire, mentre l’altra preferita è stata la tipologia C 2, tema di attualità, con un’analisi critica del ruolo dell’indignazione nei social media a cura di Anna Meldolesi e Chiara Lalli, con il provocatorio interrogativo “Ma serve a qualcosa?”.

Bocciatura sonora invece per le scelte del ministero degli autori dell’analisi del testo, una poesia di Pier Paolo Pasolini, tratta dalla raccolta “Dal diario” e un passaggio tratto da “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Scartato dai più Pasolini perché marginalmente sfiorato nel programma dell’anno, anche tra i liceali, Tomasi di Lampedusa conosciuto sì però studiato lo scorso anno. Insomma maturandi soddisfatti a metà a Sondrio, tra chi ha giudicato le tracce fattibili e chi si è trovato spiazzato.

Concordano Mara Plozza e Michaela Radici, entrambi tiranesi, compagne della classe quinta A dell’indirizzo Meccanica e Meccatronica dell’istituto tecnico tecnologico Mattei: «Tracce fattibili, ma per gli autori dell’analisi del testo ci aspettavamo altro, Montale o Svevo». Tutte e due, Mara e Michaela, hanno scelto la tipologia B 2, evidenziando l’importanza del rispetto nella società odierna, valore talvolta latitante. Hanno le idee chiare sul loro futuro: «Continuerò il lavoro - dice Mara -, iniziato durante lo stage», in un’azienda a San Giacomo di Teglio. Michaela a luglio affronterà «il concorso per entrare nelle forze dell’ordine: voglio diventare carabiniere, è un sogno che coltivo da piccola».

Stessa tipologia, la B 2, anche per Riccardo Morè, della quinta E indirizzo Informatica del Mattei: «Secondo me era quella più facile in cui cimentarsi. Nel complesso ho gradito le proposte fatte dal ministero» il suo giudizio. Alessio Scenini, candidato dalla quinta A Cat del De Simoni-Quadrio, che vuole fare il geometra, ha scelto «la traccia C 1, il tema su Paolo Borsellino, figura che mi ha sempre appassionato». Più disorientati invece i maturandi all’uscita del professionale Fossati. Lars Lapsus della quinta A Mat (Manutenzione e assistenza tecnica) indeciso tra la traccia B 1 e la B 2, ha optato per la prima sul New Deal, il piano di riforme sociale ed economiche, promosse dal presidente americano Roosevelt: «Era l’unica in cui potevo scrivere qualcosa». Scelta ad esclusione anche per il compagno di classe, Nicola Graneroli - «non avrei saputo fare altro» ha dichiarato -, che ha puntato sulla B 3, brano tratto dall’opera di Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” in “Sotto il vulcano”.

Già pensa al suo futuro, alla facoltà di giurisprudenza cui intende iscriversi Giulia Moroni, «perché vorrei diventare avvocato penalista» dice questa maturanda della quinta A del liceo economico-sociale del polo liceale Città di Sondrio. È soddisfatta lei delle tracce, «fattibili e ben calibrate sul nostro percorso di studi» e senza ombra di dubbio ha puntato sulla C 2, «traccia molto attuale e vicina ai miei interessi». Ha invece scelto la B 2 Simone Moratti, maturando della quinta A del liceo classico del polo liceale: «Davvero inaspettati Pasolini e Tomasi di Lampedusa, gli autori proposti nell’analisi del testo. Durante l’anno il primo l’abbiamo solo citato come autore, invece Tomasi di Lampedusa no» conclude anticipando la sua scelta futura, «la facoltà di Lettere antiche». Chissà mai che tra qualche anno ritorni a scuola, ma in cattedra come insegnante.

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