
Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 15 Ottobre 2025
Novate Mezzola: lo stalker torna libero, i vicini sono terrorizzati
Il gip di Sondrio Antonio De Rosa ha sostituito i domiciliari con l’obbligo di dimora a Milano per Mauro De Rentiis, istruttore di pugilato condannato per stalking. Tra i vicini cresce la preoccupazione: «Potrebbe tornare e farci del male»
Novate Mezzola
Nei primi giorni di settembre era finito nuovamente in carcere, con ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Antonio De Rosa, in accoglimento della richiesta del sostituto procuratore Daniele Carli Ballola, per il reato di atti persecutori (più conosciuto come stalking) ai danni di alcuni vicini di casa a Novate Mezzola.
Successivamente, l’avvocato Angelo Colucci del Foro di Milano aveva presentato ricorso al Tribunale del Riesame del capoluogo lombardo, ottenendo per il suo assistito la misura più attenuata degli arresti domiciliari nell’abitazione milanese del figlio.
Nei giorni scorsi il legale dell’indagato, l’istruttore di pugilato Mauro De Rentiis, nato a Roma il 23 agosto 1963, che nei mesi scorsi aveva patteggiato una condanna poi divenuta definitiva a un anno e quattro mesi per analoghi fatti accertati dalle indagini dei carabinieri della caserma di Novate Mezzola, ha presentato al Tribunale valtellinese un’istanza di revoca dei domiciliari, dimostrando – documenti alla mano – che al suo assistito era stata offerta la possibilità di lavorare in una palestra a Milano.
«Ho chiesto al giudice sondriese che al mio patrocinato venga applicato l’obbligo di soggiorno a Milano – ha affermato l’avvocato Colucci – perché così avrà la possibilità di lavorare e, quindi, sostenersi e sostenere la famiglia».
Nell’istanza il legale aveva inoltre spiegato: «Le esigenze cautelari sarebbero salvaguardate con l’invocato provvedimento. Da quando – in relazione al primo procedimento penale – al nostro fu imposto il divieto e, poi, l’obbligo di soggiorno, nulla di penalmente rilevante si affermò, e si afferma, essere stato posto in essere dal raccomandato. Ove la signoria vostra dovesse ravvedere esigenze cautelari così pregnanti da imporre il rigetto della presente, voglia autorizzare il signor Mauro De Rentiis ad allontanarsi dal luogo degli arresti domiciliari dal lunedì al venerdì, dalle 9.30 alle 12 e dalle 18.30 alle 20, per svolgere attività lavorativa, come da documentazione allegata».
Il giudice Antonio De Rosa, preso atto del parere contrario del pm e letta la memoria del difensore delle parti offese, ha ritenuto che «fermi restando i gravi indizi di colpevolezza in ordine ai reati suddetti e tenuto conto del provvedimento del Tribunale del Riesame, le esigenze cautelari possano essere salvaguardate anche con l’obbligo di dimora a Milano, perché anche quest’ultima misura, al pari degli arresti domiciliari, vieta all’indagato di fare rientro e di permanere nel Comune di Novate Mezzola, dove sono avvenuti i fatti ai danni dei vicini di casa. Essa si fonda, al pari dei domiciliari (ritenuti adeguati dal Tribunale del Riesame), sulle capacità di autocontenimento dell’indagato; per di più l’obbligo di dimora a Milano consentirà a De Rentiis di svolgere la sua attività lavorativa, necessaria per il sostentamento. Pertanto la richiesta dell’avvocato può trovare accoglimento».
Il gip ha quindi sostituito la misura restrittiva dei domiciliari con quella più leggera dell’obbligo di dimora, prescrivendo all’inquisito di non allontanarsi, senza autorizzazione del giudice, dal territorio del Comune di Milano e di recarsi immediatamente alla Stazione dei carabinieri competente per dichiarare il luogo in cui fisserà la propria abitazione, sempre nel capoluogo lombardo.
Tuttavia, diversi vicini restano preoccupati: «Potrebbe tornare a Novate Mezzola, dove ha la casa, magari nottetempo, all’insaputa delle forze dell’ordine, e farci del male. Non siamo per nulla tranquilli».
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