Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 15 Dicembre 2025
Olimpiadi Milano-Cortina 2026: in Valtellina stop ai cantieri stradali
In vista dei Giochi invernali, la Provincia di Sondrio ha disposto il divieto di apertura di nuovi cantieri sulle strade provinciali interessate, salvo interventi urgenti.
Sondrio
Applicazione della tregua olimpica per i conflitti nel mondo richiesta dall’Onu ancora incerta, quello che i Giochi invernali di Milano-Cortina 2026 porteranno sicuramente è invece una moratoria locale sui cantieri.
In Valtellina, dove tra poco più di cinquanta giorni si disputeranno alcune delle gare più attese delle Olimpiadi invernali, la tregua olimpica assume contorni molto concreti. Non sul piano geopolitico - peraltro decisamente fuori dalla portata delle istituzioni locali - poiché l’auspicio delle Nazioni unite resta affidato alla buona volontà degli Stati, ma su quello molto più pragmatico come la viabilità provinciale.
In vista dell’eccezionale afflusso di turisti e addetti ai lavori previsto per febbraio 2026, in concomitanza cioè con le gare a cinque cerchi, la Provincia di Sondrio ha infatti disposto il divieto di apertura di nuovi cantieri lungo le principali strade che conducono ai siti olimpici di Bormio e Livigno, nonché lungo gli assi alternativi alla strada statale 38 dello Stelvio.
Il provvedimento, emanato dal Settore viabilità, patrimonio e protezione idrogeologica, stabilisce che per tutto il mese di febbraio 2026 non saranno autorizzati nuovi cantieri sulle strade provinciali interessate, fatta salva esclusivamente l’esecuzione di interventi di somma urgenza. Una scelta dettata dalla necessità di garantire la massima fluidità del traffico in un periodo in cui la valle sarà sotto i riflettori del mondo e dovrà accogliere migliaia di visitatori, atleti, delegazioni e operatori dei media.
L’elenco delle strade coinvolte è ampio e riguarda gran parte della rete provinciale: dalla “Valeriana occidentale” e orientale alle arterie dell’Orobica, dalla panoramica dei Castelli fino alla strada provinciale per il Passo dello Stelvio, asse strategico per raggiungere Bormio, sede delle gare di sci alpino maschile e di scialpinismo. Una rete capillare che attraversa numerosi comuni della bassa e media valle, fino all’alta Valtellina, e che rappresenta una valida alternativa alla statale 38, già oggi spesso congestionata nei periodi di alta stagione. Chiaramente esclusa tutta la viabilità della Valchiavenna.
La moratoria sui cantieri, pur comportando uno stop temporaneo ad alcuni interventi programmati, rappresenta una misura «di responsabilità istituzionale». L’obiettivo è infatti quello di evitare rallentamenti, deviazioni e disagi che potrebbero compromettere l’immagine del territorio in un momento di massima esposizione internazionale. Un sacrificio limitato nel tempo, che si inserisce in una più ampia strategia di preparazione all’evento olimpico.
La decisione locale molto pragmatica, si affianca al recente via libera dell’Assemblea generale delle Nazioni unite alla Risoluzione sulla Tregua olimpica. Un testo adottato per consenso, con oltre 160 co-sponsorizzazioni, frutto di un lavoro diplomatico coordinato dal Governo italiano con il Comitato olimpico internazionale e la Fondazione Milano-Cortina. La risoluzione invita tutti gli Stati membri a sospendere le ostilità durante il periodo olimpico e paralimpico, riaffermando il legame tra sport e pace.
Se sul fronte internazionale l’effettiva applicazione della tregua resta incerta, in Valtellina la presenza olimpica inizia invece a prendere forma attraverso atti amministrativi concreti. Per Sondrio e la sua provincia, Milano-Cortina 2026 non sarà soltanto una vetrina sportiva, ma anche una prova di efficienza organizzativa
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