Ordigni bellici ritrovati allo Stelvio
Ieri il sopralluogo, al via la bonifica

Bormio

La ricognizione all’altezza della seconda e della quarta Cantoniera della statale dello Stelvio, a Bormio, è stata effettuata, ieri mattina dai militari del Genio guastatori di Cremona dell’Esercito, che, più avanti, ritorneranno sul posto per far brillare gli esplosivi risalenti alla prima guerra mondiale. Si tratta di quattro ordigni di piccole dimensioni rinvenuti da escursionisti nei pressi della quarta Cantoniera che, all’esame degli artificieri, risultano ancora contenere esplosivo. Non così per la parte di ordigno bellico rinvenuto all’altezza della seconda Cantoniera che, invece, è solo un involucro di ordigno recuperato e portato a smaltire. Operazioni, queste, che sono state condotte ieri mattina alla presenza anche dei carabinieri del posto, che afferiscono al Comando compagnia di Tirano, e dai militari della Guardia di finanza, sempre di Bormio, che hanno assicurato un servizio di vigilanza alle operazioni.

Oggi, invece, sarà la volta della Val Zebrù, in Valfurva, dopo poco sotto le baite di Campo, è stato rinvenuto un ordigno di piccole dimensioni che si provvederà a far brillare sul posto. Come evidenziano dalla Prefettura di Sondrio, infatti, si tratta di molteplici ritrovamenti di ordigni o parti di ordigni «rinvenuti alle alte quote sui monti dell’Ortles Cevedale - dicono -, in zone non antropizzate, per cui anche le bonifiche non comportano particolari rischi. Attendiamo comunque, sempre, che siano gli esperti del Genio guastatori a fornici l’analisi del rischio e la data delle bonifiche». Forse la più delicata sarà quella prevista per l’11 settembre alle 11, quando si tratterà di disinnescare una bomba risalente alla prima guerra mondiale del peso di quasi 80 chili per 21 centimetri di diametro. É stata rinvenuta da alcuni escursionisti ai piedi del ghiacciaio Dosegù e non è trasportabile, per cui occorrerà lavorare sul posto.

Complessivamente sono almeno sei gli interventi di bonifica previsti di qui a ottobre, sull’Ortles Cevedale dove, di anno in anno, aumentano gli avvistamenti di ordigni bellici da parte di passanti, proprio perché restituiti alla vista in seguito allo scioglimento di nevai e ghiacciai. Dal San Matteo e dal ghiacciaio dei Forni, e non solo, emerge di tutto di più fra cui, appunto, anche questi residuati bellici spesso inesplosi.

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