Poca acqua gassata. “Prosciugati” anche i fontanelli

Il caso Secam: l’anidride carbonica scarseggia. Problemi nelle 90 “casette” con erogazione gratuita. «Ma c’è chi ne approfitta, evitate consumi smodati»

Anidride carbonica cercasi. Da settimane, ormai, gli scaffali dei supermercati – anche della provincia di Sondrio – sono a corto di bottiglie di acqua gassata. Lo abbiamo documentato in più occasioni: la carenza negli approvvigionamenti di Co2 ha avuto pesanti ripercussioni sul mercato, tanto che il costo delle poche scorte rimaste di bombole è lievitato alle stelle.

Apripista

Il problema non riguarda soltanto le maggiori ditte di acqua minerale in Italia. Come ci conferma il presidente del Cda di Secam Raffaele Pini, «anche noi stiamo riscontrando grosse difficoltà nel reperire Co2 per i fontanelli naturizzatori». Apripista in Italia già nel 2010, le “casette dell’acqua” in questi anni si sono diffuse capillarmente sul territorio della provincia di Sondrio. E ora, come detto, rischiano di restare all’asciutto a livello di anidride carbonica.

«Navighiamo a vista», gli fa eco Francesco Di Clemente, direttore di Sea, società di Secam. «In alcuni casi, stante l’attuale difficoltà di approvvigionamento, potrebbe capitare al consumatore di non riuscire a rifornirsi con l’acqua gassata: stiamo cercando di fare di tutto per tamponare questa situazione, ma non è facile».

È un servizio, quello del naturizzatore, «che Secam ha a cuore e sta cercando di mantenere con importanti lavori di manutenzione straordinaria richiesti dal periodo post pandemico. Al momento, tuttavia, non riusciamo a coprire tutti i costi che ha». A ciò, poi, va aggiunto appunto il rincaro consistente delle bombole di anidride carbonica che, a lungo andare, diventerà sempre meno sostenibile.

«Negli anni, i cittadini hanno capito i vantaggi del servizio: l’acqua, infatti, è molto più controllata rispetto a quella in bottiglia», conferma Di Clemente. «Oltre agli standard previsti dalla normativa, abbiamo un processo interno che tutela ulteriormente la qualità dell’acqua. Tutti i dati delle analisi sono visibili online, sul sito».

In media si parla di 980 litri di acqua erogata ogni giorno da ciascuno dei 90 fontanelli naturizzatori diffusi in provincia di Sondrio, sia nei comuni, sia lungo il Sentiero Valtellina. «Dal consumo medio – sempre Di Clemente – si capisce che si tratta di valori importanti». In più, va considerato che «per il 70-80% si tratta di acqua gassata: le nostre bombole contengono 10 kg di Co2 che coprono, grossomodo, 1.200 litri».

L’invito

Anche per questo motivo, Secam invita i cittadini «a essere piuttosto parsimoniosi: il fontanello, infatti, è stato concepito per riempire una borraccia, ad esempio, non per fare scorte enormi. L’acqua, infatti, resta gasata meno a lungo rispetto a quella in bottiglia, per cui fare un approvvigionamento eccessivo rischia soltanto di essere uno spreco» continua Pini. E ora, appunto, è fondamentale evitare ogni tipo di consumo smodato, per non essere costretti a limitare il servizio a danno di tutti.

La speranza, a questo punto, è che qualcosa cambi. «Una serie di appalti – conclude il direttore Sea – con diversi fornitori locali ci garantisce al momento la fornitura di bombole. Chiaro, però, che se il costo continuerà ad aumentare troppo, dovremo fare attente valutazioni».

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