
Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 27 Settembre 2025
Poggiridenti, continua il braccio di ferro sull’antenna telefonica
L’amministrazione ha offerto un lotto di terreno alternativo, sopra Surana, dopo la sospensione dei lavori a Cà Formolli. L’opposizione chiede chiarezza sulle responsabilità
Clara Castoldi
Il Comune di Poggiridenti ha trasmesso alla società Inwit spa la proposta di un terreno alternativo per la posa dell’antenna per la telefonia mobile di 35 metri i cui lavori di installazione sono iniziati – e poi sospesi – in località Cà Formolli, al di là del passaggio a livello di via Masoni a Poggiridenti piano. Il lotto in questione, di proprietà del Comune e dunque subito a disposizione, si trova sopra l’abitato di Surana (a Poggi alto) a circa 450 metri.
È la novità più sostanziosa emersa in consiglio comunale nella risposta del sindaco, Giovanni Piasini, all’interpellanza presentata dal gruppo di minoranza “Risvegliamo Poggi” sulla vicenda di cui si discute dall’estate. Nel mese di luglio, come si ricorderà, la società Inwit ha ottenuto l’autorizzazione a poter realizzare l’infrastruttura, tramite silenzio assenso, da parte del Comune. Poi, però, il bubbone è scoppiato – ci sono stati prima un consiglio comunale e poi un consiglio di paese – e il Comune di Poggiridenti ha fatto richiesta di sospensiva dei lavori e ha presentato in autotutela la revoca dell’atto di silenzio assenso. Ora i consiglieri di opposizione, Giorgio Cederna, Tatiana Parolo, Iolanda Pizzatti Sartorelli, vogliono vederci chiaro nella tempistica delle comunicazioni fra la società interessata, l’ufficio tecnico e il sindaco e chiedono per quali motivi «non sia stato esercitato un adeguato controllo politico amministrativo da parte del sindaco e della giunta su una pratica di tale rilevanza e se il sindaco intenda assumersi la responsabilità politica della mancata vigilanza». Non solo. La minoranza rimarca, come già fatto nel consiglio di paese, preoccupazioni e dubbi per i possibili scenari in caso di ricorso della società e soccombenza del Comune. Infine domanda quale sia «il valore effettivo della petizione popolare promossa dal sindaco e come la stessa si concili con il ruolo istituzionale del Comune che dovrebbe rappresentare già in sé l’interesse della cittadinanza».
Piasini - precisando che fra sindaco e società e sindaco e ufficio tecnico sul tema non c’è alcuna comunicazione al protocollo – ha ribadito che, in materia edilizia, i provvedimenti sono frutto di valutazioni tecniche prive di discrezionalità politica. Sulla questione dell’annullamento in autotutela del silenzio assenso, «non è possibile ipotizzare scenari in caso di ricorso della ditta in quanto il procedimento è ancora in corso, per la parte di autotutela». L’amministrazione oltretutto non ha ancora ricevuto risposta all’ultima nota, per cui gli scenari futuri dipenderanno dall’eventuale risposta di Inwit e dalle determinazioni successive, anche tenendo conto di quanto potrà suggerire il legale di fiducia. Quanto alla petizione, questa è stata promossa con l’obiettivo di «coinvolgere la popolazione e raccogliere un riscontro dall’opinione pubblica sull’argomento per rafforzare il percorso intrapreso».
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