
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 12 Settembre 2025
Profughi ucraini accolti in Valle, un pomeriggio per sentirsi a casa
Iniziativa di una mediatrice ucraina per ricreare un senso di comunità tra i connazionali e ringraziare la generosità valtellinese. L’evento si terrà domenica alla Garberia.
Sondrio
Profughi ucraini in Valtellina, un pomeriggio per sentirsi “a casa”. È questa l’iniziativa pensata da Natalia Tereshchenko, mediatrice di origini ucraine residente a Sondrio da quindici anni, per provare a ricreare il senso di comunità tra tutti i connazionali e in programma domenica pomeriggio a Sondrio.
I profughi ucraini registrati lo scorso anno all’ufficio immigrazione della Questura di Sondrio erano arrivati a essere quasi ottocento, cresciuti di anno in anno dallo scoppio della guerra del 24 febbraio 2022. Di quanti siano attualmente presenti in provincia non esistono dati precisi, ma è certo che molti continuano a vivere in Valtellina, soprattutto donne e minori, spesso ospitati da parenti o conoscenti dopo aver lasciato l’Ucraina a seguito dell’invasione russa.
Fin dai primi giorni del conflitto, la comunità valtellinese ha dato prova di grande generosità: parrocchie, Caritas, Croce Rossa, enti, associazioni, aziende e privati cittadini si sono mobilitati in una vera gara di solidarietà, accogliendo famiglie e offrendo sostegno materiale e umano. Un’accoglienza calorosa importante che però non riesce a colmare del tutto la nostalgia di casa e il senso di solitudine di chi si trova lontano dal proprio Paese. Un Paese che continua a essere martoriato dalla guerra nonostante siano passati più di tre anni.
Proprio per cercare di ricreare un senso di comunità e vicinanza, Tereshchenko ha deciso di organizzare un incontro per tutti i connazionali presenti in città e in valle. «L’intento è radunare quanti più profughi possibile per ricreare un’atmosfera di “casa” - spiega Natalia -. La gente di qui è stata molto generosa e vogliamo ringraziarla per i tanti aiuti ricevuti, ma potersi ritrovare con chi parla la tua stessa lingua e ha vissuto nel tuo stesso Paese è un’altra cosa».
L’evento è previsto per domenica alle 16 negli spazi della Garberia. Un pomeriggio all’insegna della memoria e della cultura: oltre a un ricordo dei tanti ucraini caduti in guerra, ci saranno racconti delle tradizioni del Paese, canti e favole recitate dai bambini. Si tratta della prima iniziativa di questo tipo in Valtellina, aperta a tutti, naturalmente anche ai cittadini italiani.
Non esistono aspettative precise sul numero dei partecipanti: «Non abbiamo dati ufficiali su quanti ucraini vivano oggi in città e in valle – precisa Natalia –. Speriamo però che la comunità voglia accogliere questa opportunità». L’iniziativa si propone quindi come un momento di condivisione, di scambio culturale e di sostegno reciproco, per ridurre il senso di isolamento e permettere a chi è lontano da casa di ritrovare un po’ di calore e familiarità nella propria lingua e nella propria cultura.
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