Cronaca / Sondrio e cintura
Mercoledì 19 Novembre 2025
Rifiuti a Livigno, parlano i testimoni
Presente in aula il pm De Tommasi, che ha rappresentato l’accusa nel processo contro Alessia Pifferi
Sondrio
Nuovo passaggio in tribunale a Sondrio per il processo sull’inchiesta rifiuti di Livigno, l’indagine avviata nel 2022 dalla squadra mobile con la guardia di finanza e coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia di Milano. La giornata ha segnato una tappa significativa: si è infatti conclusa l’audizione dei testimoni convocati dal pubblico ministero, il milanese Francesco De Tommasi, figura nota anche per aver rappresentato l’accusa nel processo contro Alessia Pifferi.
Dalla prossima udienza inizierà invece la fase dedicata ai testimoni delle difese, chiamati a rispondere alle numerose contestazioni mosse dall’accusa. Sono 17 gli imputati che siedono sul banco degli accusati, con capi d’imputazione che spaziano dal falso in atto pubblico all’intromissione abusiva in sistemi informatici, dalla corruzione per l’esercizio della funzione al peculato, fino alla rivelazione di segreti d’ufficio e all’attività organizzata per il traffico di rifiuti.
Il procedimento, nei mesi, ha vissuto momenti di tensione e passaggi determinanti. Tra questi, l’esclusione delle intercettazioni telefoniche e ambientali, elemento che rappresentava un cardine dell’impianto accusatorio nei confronti dell’ex comandante della polizia locale di Livigno, Cristoforo Domiziano Franzini, e di alcuni commercianti coinvolti. La decisione ha modificato in modo significativo il quadro probatorio, costringendo l’accusa a rimodulare la propria strategia.
Non sono mancati neppure attimi concitati: in un’udienza primaverile il presidente del collegio giudicante, Carlo Camnasio, aveva sospeso i lavori per richiamare un avvocato difensore a un comportamento più consono all’aula.
Ora il processo procede con un calendario serrato: le prossime udienze sono fissate per il 20 e il 24 marzo, 14 aprile, 5, 12 e 26 maggio, 23 e 30 giugno, 7 luglio. Entro la prossima estate, quindi, si dovrebbe concludere un procedimento che, a distanza di quasi tre anni, continua a tenere alta l’attenzione su uno dei casi giudiziari più complessi che hanno coinvolto Livigno.
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