
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 29 Novembre 2016
Scritta intimidatoria all’ingresso di casa, nel mirino il segretario della Cgil
«Cerri Giocondo pezzo di m...». È questa la frase - senza puntini di sospensione - che il sindacalista e la sua compagna si sono trovati uscendo di casa.
Parole di per sé ingiuriose che diventano ancor più pesanti perché scritte sul muro di fianco alla porta d’ingresso dell’appartamento in cui vivono in una violazione dell’intimità familiare che ha scosso profondamente Giocondo Cerri e la sua famiglia e che diventano intimidatorie perché il o gli autori dimostrano di sapere perfettamente dove abita Cerri, dove trovarlo in qualunque momento.
«Non trovo alcuna spiegazione a quanto accaduto - dice il segretario della Cgil -. Potrebbe trattarsi della reazione di qualche razzista o xenofobo alle prese di posizione pubbliche in materia di immigrazione. Non mi viene in mente nient’altro, l’ho detto anche alla Digos quando ho sporto denuncia».
«Resta il fatto - prosegue Cerri -. che io non subisco alcun ricatto. Che sarò ancora più fermo e determinato di prima come sanno bene tutti coloro che mi conoscono».
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