
Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 26 Agosto 2025
Sondrio, controlli nelle aziende agricole: tre denunce e sanzioni per oltre 27 mila euro
L’operazione dei Carabinieri ha portato alla sospensione di tre attività, sulle cinque sottoposte a verifiche, per gravi violazioni sulla sicurezza
Sondrio
Tre aziende sospese, sanzioni per oltre 27 mila euro e tre persone denunciate. È il bilancio dell’operazione straordinaria di controllo condotta dai carabinieri in provincia di Sondrio tra il 31 luglio e l’11 agosto, nell’ambito di una campagna nazionale contro le irregolarità nel settore agricolo. Un’operazione che ha visto fianco a fianco i reparti territoriali dell’Arma e i militari specializzati del Nucleo ispettorato del lavoro, impegnati a verificare il rispetto delle norme di sicurezza e a contrastare possibili forme di sfruttamento dei lavoratori.
Le ispezioni hanno riguardato cinque aziende agricole valtellinesi: in quattro di esse sono state riscontrate violazioni. Una percentuale altissima, che ha portato a provvedimenti immediati e a un segnale forte verso chi pensa di poter risparmiare a discapito della sicurezza dei propri dipendenti.
I militari hanno adottato tre provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale per gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro. Contestualmente sono scattate prescrizioni ai sensi del decreto legislativo 758/1994, per un totale di sanzioni e ammende pari a 27.272 euro. Ma i numeri non si fermano qui: tre persone sono state deferite in stato di libertà all’Autorità giudiziaria per violazioni al Testo unico sulla sicurezza. Tra le contestazioni emerse figura la mancata redazione del Documento di valutazione dei rischi, obbligatorio per qualsiasi attività produttiva, e la presenza in un’azienda di un impianto di videosorveglianza con possibilità di controllo a distanza dei lavoratori senza le necessarie autorizzazioni di legge.
Dietro l’operazione non c’è solo il lavoro ispettivo sul campo, ma anche una fase preliminare di analisi. Prima di entrare nelle aziende, i carabinieri hanno passato al setaccio i dati disponibili nelle proprie banche dati, incrociando informazioni e segnalazioni per individuare le realtà potenzialmente più a rischio. Una strategia che ha permesso di concentrare gli sforzi dove le irregolarità risultavano più probabili, ottimizzando tempi e risorse.
Il risultato, spiegano dall’Arma, è frutto della sinergia tra le Stazioni Carabinieri, radicate nei territori e dotate di una conoscenza capillare del tessuto socioeconomico locale, e i reparti specializzati dell’Ispettorato del Lavoro. Una collaborazione che negli anni si è consolidata fino a diventare un modello operativo efficace non solo nei controlli, ma anche nelle attività investigative più complesse, quelle rivolte a contrastare fenomeni gravi come il caporalato o la tratta di esseri umani.
«La conoscenza del territorio – sottolineano dal Comando provinciale – è fondamentale per garantire risposte immediate di fronte a gravi fenomeni distorsivi del mondo del lavoro». L’iniziativa si inserisce in una più ampia azione nazionale che, dal 31 luglio all’11 agosto, ha visto in campo squadre ispettive in tutte le province italiane, con l’obiettivo di rendere più incisiva la lotta agli illeciti nel settore agricolo. Un comparto strategico per l’economia del Paese, ma anche tra i più vulnerabili per quanto riguarda la sicurezza dei lavoratori e i rischi di sfruttamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA