
Cronaca /
Martedì 29 Aprile 2025
“Sondrio fa schifo”: il misterioso caso degli attacchi firmati dall’hater Andrea Bruno
Sondrio
Il gruppo Facebook “Sondrio” esiste da anni, ma sono ormai tre settimane che, insieme al suo amministratore, fa parlare molto di sé. Ogni giorno, almeno fino alla settimana scorsa, si trovano nuovi post all’insegna di “Sondrio fa schifo” o “Make Sondrio great again”, ossia “Rendi Sondrio di nuovo grande”, corredati da immagini, alcune reali altre create evidentemente con l’intelligenza artificiale.
Post che riscuotono un discreto seguito, interazioni, “mi piace”, commenti, c’è chi contesta le affermazioni di Bruno Andrea (questo il nome dell’amministratore del gruppo e creatore dei post) e chi invece concorda con le sue opinioni, tra di loro profili evidentemente fittizi.
Sondrio è sporca, Sondrio è una città fantasma, le strade sono disastrate, e chi più ne ha più ne metta. E ora in tanti si chiedono chi sia l’autore, se sia effettivamente valtellinese come lascia intendere (anche se sul suo profilo personale afferma di vivere in Lettonia) e perché da venti giorni a questa parte abbia deciso di “intasare” le bacheche di tanti sondriesi denigrando il capoluogo. Ce lo siamo chiesti anche noi, e, ve lo diciamo subito, non abbiamo trovato risposte certe, ma qualche ipotesi su chi si celi dietro al profilo di Bruno Andrea e sul perché di questi post la possiamo ora formulare. Abbiamo anche provato a contattarlo attraverso l’app di messaggistica di Facebook, ma non abbiamo ricevuto risposta. A offrirci lo spunto per cercare di ipotizzare chi sia l’amministratore del gruppo “Sondrio” è stato un altro utente social, Pietro Scarpatetti, che come noi si è fatto delle domande e ha provato a trovare delle risposte.
E ha scovato analogie piuttosto interessanti con un nome noto alle cronache italiane, Andrea Bruno, informatico siciliano che da anni vive tra la Russa e la Lettonia (proprio come scrive tra le sue informazioni l’amministratore della pagina sondriese) al centro nel 2019 di un’inchiesta di “Report” e di articoli del giornale online “Open” di Enrico Mentana. Intervistato nel programma televisivo della Rai aveva ammesso di aver usato “bot” su Facebook per diffondere bufale. Ma Andrea Bruno, militante del Movimento 5 Stelle, avrebbe avuto anche motivazioni politiche: avrebbe sviluppato strumenti informatici per raccogliere e analizzare i dati sensibili degli utenti con lo scopo di inserirli in gruppi telematici e influenzare le opinioni politiche.
E, anche in questo caso, troviamo delle analogie: sono molti i sondriesi che si sono ritrovati improvvisamente a far parte di gruppi social. Ma, se davvero si tratta dello stesso personaggio, ed evidentemente non ha alcun legame con Sondrio e la Valtellina, come mai sta concentrando i suoi sforzi proprio in questa zona? Qual è lo scopo finale di questa campagna? Sono a rischio i dati sensibili di chi si è iscritto al gruppo “Sondrio” (che conta oltre 20mila utenti)? Tutte domande a cui non abbiamo ancora una risposta, ma continueremo ad indagare.
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