Sondrio, individuato il pirata. La vittima: «Grazie alla Polizia locale e a chi mi aiutato»

Gli agenti hanno individuato il responsabile dell’incidente lungo la tangenziale. Il motociclista coinvolto, in una lettera inviata alla redazione, ha voluto pubblicamente ringraziare quanti lo hanno aiutato e sostenuto

Sondrio

In soli cinque giorni gli agenti della Polizia locale di Sondrio sono riusciti a individuare e denunciare il pirata della strada che sabato 30 agosto aveva causato un grave incidente lungo la tangenziale del capoluogo, all’altezza dell’uscita di via Vanoni. Decisiva l’attività investigativa condotta incrociando le testimonianze raccolte subito dopo lo scontro, che fornivano già marca, modello e colore della vettura, con le immagini delle telecamere di videosorveglianza. Un lavoro rapido e accurato che ha portato a risalire a un 32enne residente nel Sondriese, ora indagato e denunciato in stato di libertà con le accuse di fuga e omissione di soccorso.

Secondo la ricostruzione, l’uomo, nel tentativo di evitare la coda, aveva effettuato un’improvvisa inversione a U per immettersi all’uscita di via Vanoni, tagliando la strada a un motociclista che stava sopraggiungendo in direzione Tirano. Marco Mendozzi, 54 anni, residente a San Giuliano Milanese ma originario di Aprica, è finito a terra riportando diverse fratture. Ancora più grave il comportamento dell’automobilista, che non si è fermato a prestare soccorso ed è fuggito, lasciando il motociclista ferito sull’asfalto.

Le indagini si sono concentrate immediatamente sulle informazioni fornite dai testimoni, che hanno permesso di circoscrivere il campo delle ricerche. L’analisi dei filmati registrati dalle telecamere di sorveglianza lungo la tangenziale e nei pressi delle aree limitrofe ha fatto il resto.

E ora Mendozzi, in una lettera inviata alla redazione, ha voluto pubblicamente ringraziare quanti lo hanno aiutato e sostenuto. «Desidero esprimere un sentito ringraziamento al Comando di Polizia Locale di Sondrio, che con impegno e determinazione ha consentito di individuare l’automobilista responsabile dell’incidente in cui sono rimasto coinvolto», scrive il 54enne. «Un pensiero di sincera gratitudine va inoltre a tutti coloro che mi hanno prestato aiuto sin dal primo momento: i cittadini che non hanno esitato a fermarsi, i testimoni che hanno collaborato alle indagini, gli operatori sanitari intervenuti sul posto e il personale medico e infermieristico dell’ospedale di Sondrio, che con competenza e umanità mi hanno assistito durante il ricovero. In circostanze così difficili, l’attenzione, la dedizione e la solidarietà ricevute rappresentano un segnale concreto di civiltà e vicinanza che merita di essere riconosciuto pubblicamente».

Un messaggio che testimonia non solo la gratitudine personale del motociclista, ma anche il valore di una comunità che, di fronte a un gesto grave e irresponsabile come la fuga dopo un incidente, ha scelto di reagire con responsabilità e solidarietà.

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