
Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 17 Ottobre 2025
Sondrio: la donna aggredita è uscita dall’ospedale
Il legale: «Sta meglio, ma ha subìto una violenza inaudita»
Sondrio
Una buona notizia è giunta dal legale della donna aggredita lunedì 6 ottobre, poco dopo le 23, in via Morbegno, nel parcheggio antistante la stazione dei pullman del capoluogo. Dopo 10 giorni di ricovero in ospedale a Sondrio, buona parte dei quali trascorsi nel reparto di Rianimazione, tanto era grave la sua situazione, la donna, 44 anni, è stata dimessa ed è tornata alla propria abitazione.
Le dimissioni risalgono alla giornata di giovedì e, ora, il suo legale, Giuseppe Romualdi, noto penalista del capoluogo, attende di poterla incontrare per un primo colloquio, fondamentale per capire cosa sia successo e come impostare la sua tutela.
«Abbiamo appuntamento per lunedì in ufficio, perché non ho ancora avuto modo di parlarle – dice l’avvocato Romualdi –, per cui, lì, potrò capire meglio le cose. Certo ha subìto una violenza inaudita, di questo sono certo, perché ho avuto riscontri anche da terzi sopraggiunti sul luogo del misfatto appena accaduto».
Al contempo, l’aggressore, un 24enne del Mali ospite del Centro di accoglienza straordinaria di Colorina, subito intercettato dalla Polizia e assicurato alla giustizia, ha rinunciato alla difesa di Paolo Marchi, del foro di Sondrio, per affidarsi all’avvocata Elena Scarabelli, del foro di Milano. All’avvocato Marchi sono, infatti, giunti gli atti relativi dal carcere del Milanese in cui il giovane è recluso.
In un primo tempo, infatti, era stato associato alla casa circondariale di via Caimi, a Sondrio, dove è rimasto fino all’udienza di convalida dell’arresto, avvenuta poco dopo. Dopodiché è stato trasferito in un carcere di fuori provincia, nel Milanese, appunto, anche se la Procura preferisce non rendere nota la destinazione.
Il tutto con le accuse di violenza sessuale, lesioni gravissime e rapina dovute alla furia con la quale si è avventato sulla donna, aggredita pesantemente e giunta in ospedale in condizioni gravissime.
Col passare dei giorni e grazie alle cure del personale medico e di supporto, è riuscita ad uscire dal tunnel. Sul finire della scorsa settimana è stata dichiarata fuori pericolo anche se trattenuta ancora in ospedale per le ulteriori cure e l’osservazione, sempre affiancata dalla madre.
Sicuramente una situazione difficile, la sua, dalla quale riprendersi sarà un’impresa anche dal punto di vista psicologico. E a non essersi ancora ripresa dall’accaduto è la città intera, per nulla avvezza a confrontarsi con fatti così gravi anche se, già alcuni mesi fa, un’aggressione avvenuta in via Vanoni aveva fatto preoccupare parecchio l’opinione pubblica.
Che, stavolta, è insorta ed ha inscenato anche una manifestazione di piazza, fatto non usuale a Sondrio, pacifica, libera, ma ferma.
Davanti alla stazione, domenica, si sono radunati 400 cittadini decisi a dire no alla violenza, a solidarizzare con la donna aggredita, a chiedere più sicurezza in città, ovunque e a qualsiasi ora.
Un appello che è stato raccolto dal sindaco, Marco Scaramellini, per il quale «le istanze uscite dalla piazza, in modo pacifico e ordinato, sono anche le mie – aveva detto –, lavoreremo per implementare la sicurezza anche col ricorso a nuove telecamere e alla reintroduzione del posto Polfer stabile in stazione».
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