Cronaca / Sondrio e cintura
Martedì 04 Novembre 2025
Sondrio: pensioni sotto la media lombarda
In provincia importi più bassi rispetto alla media regionale ma pratiche più veloci: nel 2024 oltre 59mila pensioni con una media di 1.382 euro per le donne e 2.213 per gli uomini, a fronte di tempi di liquidazione che raramente superano i 30 giorni
Sondrio
Importi sotto la media lombarda, ma tempi di liquidazione più rapidi. Più uscite per la vecchiaia e meno anticipazioni pensionistiche.
Sono circa 59mila le pensioni vigenti nel 2024 in provincia di Sondrio, secondo i dati contenuti nel Rendiconto sociale dell’Inps, che fotografa l’andamento delle prestazioni previdenziali negli ultimi quattro anni e conferma il quadro di un lavoro povero che progressivamente dà vita a pensioni basse.
Nel quadriennio 2021-2024 il numero delle pensioni IVS – invalidità, vecchiaia e superstiti – liquidate in provincia di Sondrio ha mostrato un andamento oscillante. Il 2022 è stato l’anno di picco, con 2.826 pensioni liquidate, seguito da una lieve flessione nel biennio successivo: 2.496 nel 2023 e 2.301 nel 2024. Nel 2021 le pensioni erano 45.310. Un’oscillazione che riflette le dinamiche demografiche e, soprattutto, le diverse finestre di uscita legate ai requisiti normativi.
L’importo medio mensile delle pensioni IVS vigenti è di 1.382 euro per le donne e 2.213 euro per gli uomini, contro una media regionale rispettivamente di 1.541 e 2.428 euro, e una nazionale di 1.480 e 2.244 euro. La differenza rispecchia la struttura economica locale, caratterizzata da un mercato del lavoro con retribuzioni mediamente più basse rispetto ai principali centri industriali lombardi e da un forte divario di genere.
Anche gli importi medi delle pensioni liquidate nel 2024 confermano questo andamento, con un leggero calo: 1.281 euro per le donne e 1.828 per gli uomini, contro le medie regionali di 1.565 e 2.480 euro (in crescita) e le nazionali di 1.415 e 2.096 euro (in calo). Si conferma dunque un divario particolarmente marcato anche all’interno della stessa regione.
L’andamento per sistema di calcolo – retributivo, contributivo e misto – segue una tendenza irregolare, in linea con le modifiche delle regole pensionistiche e la progressiva transizione verso il contributivo. Nel 2021 le pensioni liquidate erano 681 retributive, 1.566 miste e 283 contributive; nel 2022 rispettivamente 635, 1.610 e 332; nel 2023 539, 1.472 e 282; nel 2024 562 retributive, 1.294 miste e 248 contributive.
Sul piano amministrativo, i tempi di accoglimento delle domande di pensione risultano positivi: nella maggior parte dei casi non superano i 30 giorni. Un dato che conferma l’efficienza della sede provinciale Inps e l’efficacia della digitalizzazione dei servizi, che ha reso più snelle le procedure di liquidazione.
Per quanto riguarda le anticipazioni pensionistiche, invece, si osserva nel 2024 un calo generale delle domande accolte. Le prestazioni di Opzione Donna sono passate da 99 nel 2022 a 46 nel 2023 e 22 nel 2024, mentre per Quota 103 – introdotta nel 2023 – le pratiche accolte sono state 35, di cui due successive alla Legge di Bilancio 2024.
Anche le domande relative all’Ape sociale e ai lavoratori precoci risultano in diminuzione rispetto all’anno precedente: 82 nel 2023 e 60 nel 2024 per l’Ape sociale, 76 e 56 per i lavoratori precoci. Per i lavori usuranti si registra invece un leggero aumento, da una a tre pratiche.
Nel complesso, il sistema previdenziale valtellinese, pur mostrando una buona tenuta, continua a evidenziare importi medi inferiori rispetto alla Lombardia e al dato nazionale, e un forte divario di genere, più accentuato che altrove a causa di lavori discontinui e mal pagati.
L’invecchiamento della popolazione e le nuove misure di flessibilità in uscita rappresentano i principali elementi da monitorare nei prossimi anni per valutare la sostenibilità e l’equilibrio del sistema previdenziale provinciale.
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