Sondrio rinnova la rete antiviolenza: ventisei i partner

Firmato in municipio il nuovo protocollo tra istituzioni, enti e associazioni. Il sindaco Marco Scaramellini: «Serve ampliare la collaborazione e creare più strutture di accoglienza». Il prefetto Anna Pavone: «Le associazioni sono decisive, se serve noi ci siamo»

Sondrio

Ventisei partner, tra istituzioni, enti e associazioni, una rete e un grande obiettivo: contrastare la violenza di genere, in particolare nei confronti delle donne. È stato rinnovato ieri mattina, nella sala consiliare del Comune di Sondrio - ente capofila -, il protocollo d’intesa che sancisce e rinnova la collaborazione tra gli attori del territorio per promuovere e consolidare la rete antiviolenza.

L’accordo mira a coordinare i diversi soggetti, garantendo interventi tempestivi ed efficaci, promuovendo azioni di sensibilizzazione e assicurando l’integrazione tra politiche locali, regionali e nazionali. La sottoscrizione arriva in un momento particolarmente delicato per la comunità cittadina, ancora scossa dalla violenza subita da una donna pochi giorni fa.

«Questa firma è molto importante - ha ricordato il sindaco di Sondrio, Marco Scaramellini - e lo è ancora di più per l’ampia collaborazione che vi è. Intorno a questi tavoli, le istituzioni sono attente, si confrontano e cercano, nel limite del possibile, di intervenire per migliorare la vita dei cittadini. La collaborazione cresce e questo ci conforta, ma sarebbe fondamentale che la rete si sviluppasse anche tra gli uffici di piano dei nostri mandamenti, perché permetterebbe di migliorare ancora di più i servizi. La Provincia ha lanciato l’attività di coordinamento in questo senso e ci stiamo lavorando».

Accanto all’ampliamento della collaborazione servirebbero però anche più strutture, «perché abbiamo pochi alloggi in cui poter ospitare le donne», ha ammesso il sindaco, esortando i colleghi sindaci a mettere il tema in agenda. «Sono orgogliosa di firmare questo protocollo così partecipato – ha detto il prefetto, Anna Pavone –. Le associazioni svolgono un ruolo decisivo che penso si debba ulteriormente implementare per allargare la rete e riuscire così a fare sempre di più per supportare le donne. Se serve, noi ci siamo». Al tavolo della firma era presente anche il procuratore Piero Basilone. La Procura, pur non sottoscrivendo il protocollo, vi aderisce convintamente.

«Questa rete ha dimostrato di offrire un grandissimo ausilio alle forze dell’ordine e alla Procura - ha detto -. Il protocollo si è dimostrato utile soprattutto nei casi di alta tensione, perché la presenza della rete consente di adottare soluzioni meno traumatiche di quelle che altrimenti sarebbe necessario prendere». Dell’importanza di fare fronte comune ha parlato anche il presidente della Provincia, Davide Menegola: «Allargare la rete di attenzione e protezione è cruciale anche in un territorio come il nostro, dove grazie all’attività delle forze dell’ordine riusciamo a dare risposte migliori che altrove». La firma di ieri è arrivata dopo la revisione del protocollo, che avviene ogni tre anni per consentire di avere uno strumento sempre aggiornato con le normative e sempre adeguato alle esigenze del territorio. «E che – ha spiegato l’assessore comunale Raffaella Volpatti – offre l’occasione di confrontarci e valutare ciò che funziona e quello che deve essere messo a punto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA