«Sondrio, svincoli sulla 38 da ripensare». Partita la petizione on line

Viabilità Lanciata su change.org da un gruppo che propone un controprogetto meno impattante per le opere alla Sassella e al Trippi. La richiesta indirizzata al presidente della Regione

Su change.org è nata una petizione per chiedere di ripensare il progetto dei due cavalcavia della tangenziale di Sondrio, con un occhio di riguardo alla Sassella, accompagnata da un gruppo di lavoro che sta valutando un contro progetto, sui tavoli di Anas e della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 lo studio della soluzione migliore per risolvere, in particolare, il nodo del Trippi.

Torna sotto i riflettori la viabilità del capoluogo, protagonista di uno dei progetti infrastrutturali legati alle Olimpiadi invernali 2026.

Cosa è previsto

I due estremi della tangenziale sondriese, alla Sassella e al Trippi sono infatti destinatari dei fondi legati all’evento per migliorare lo scorrimento del traffico da e per Bormio. Risorse che forniscono l’occasione per risolvere due punti particolarmente critici della viabilità: le code alla Sassella causate dalla rotonda e quelle per il passaggio a livello su cui termina la bretella dall’altra parte.

Dei progetti si è tanto parlato e discusso nei mesi scorsi, fuori e dentro le riunioni ufficiali - in consiglio comunale a Sondrio fu presentata una soluzione alternativa al cavalcavia della Sassella - ed ora c’è chi prova a rilanciare. E’ indirizzata al presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana la raccolta di firme lanciata nelle scorse ore da Sofia Vanotti, studentessa di Architettura al Politecnico di Milano, «contro il deturpamento della valle».

Il contenuto

«Il progetto legato alle Olimpiadi – si legge - prevede la collocazione dei due cavalcavia ai poli opposti della città. In particolare, ne colloca uno in estrema prossimità ad un santuario del XV secolo, mentre l’altro andrebbe a disturbare diverse attività commerciali nella zona del Comune di Montagna. Riteniamo che questo progetto sia estremamente dannoso dal punto di vista ambientale e paesaggistico, in quanto impatta in maniera evidente un prezioso bene storico e danneggia in modo irreparabile un paesaggio già fragile. Questo progetto andrebbe a determinare l’ennesima ferita del nostro territorio che, in ogni angolo del nostro Paese, è sottoposto ad un processo di continuo deturpamento ad opera di interventi poco rispettosi ed eccessivamente impattanti. La tutela dei beni paesaggistici e culturali, infatti, è qualcosa che tocca tutta l’Italia, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche da quello economico».

«Pensate - aggiunge Vanotti nella su presentazione -, un’opportunità come quella delle Olimpiadi può generare per un sensibile aumento dell’afflusso di turisti, ma l’esperienza che le persone vivranno quando visiteranno le nostre valli, sarà fortemente influenzata dalla qualità del paesaggio circostante».

«Un progetto come quello del cavalcavia, che deturpa in modo così incisivo la suggestività del paesaggio, può quindi avere un forte impatto negativo per la Valle e per l’Italia intera. Riteniamo si possano sviluppare progetti molto meno impattanti, egualmente funzionali e con un ritorno economico più vantaggioso - si legge - Tutto questo ci sembra ingiusto, dannoso e poco lungimirante sia dal punto di vista paesaggistico che economico». Insieme alla petizione, che ha raccolte poco più di un centinaio di firme, Vanotti sta lavorando con un gruppo anche a quello che definiscono un contro-progetto.

Lo stato dell’arte

Intanto però, sui tavoli di Anas e della società Infrastrutture Milano Cortina 2020-2026 proprio in questi giorni si stanno facendo tutti gli approfondimenti del caso per valutare le opzioni in campo, quelle emerse sia durante gli incontri formali che quelli più informali, e definire la migliore ipotesi progettuale da portare alla conferenza dei servizi decisoria che chiuderà il progetto e a cui dunque bisognerà arrivare con tutte le opzioni vagliate. In particolare per quanto riguarda il nodo del Trippi visto che il disegno presentato nell’ultima riunione a palazzo Muzio aveva sollevato molti dubbi. A partire dalla rotonda prevista in mezzo al tracciato della tangenziale.

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